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Certificati bianchi: alta l’aspettativa verso il nuovo decreto in uscita in primavera

Aggiornamento dei Certificati Bianchi, le proposte del MASE

L’attenzione verso il meccanismo dei certificati bianchi è sempre elevata. Il segnale è chiaro, il mercato vuole i TEE per supportare l’efficienza energetica e le aspettative rispetto al nuovo decreto, che a quanto pare uscirà in primavera, sono alte.

Un confronto sul tema c’è stato ieri durate il convegno Certificati Bianchi, opportunità e leva per l’efficienza energetica organizzato da AssoESCo, Coordinamento FREE e FIRE E a cui hanno partecipato anche Gennaro Niglio (GSE), Marco De Min (ARERA), Marco Pezzaglia (Italcogen)
Claudio Palmieri (Utilitalia), Andrea Cotti (Proxigas).

“In un periodo in cui anche gli strumenti di agevolazione a livello domestico sono fortemente ridimensionati è di vitale importanza cercare di ridare il giusto slancio allo strumento dei TEE. Cercheremo di agire in collaborazione con le associazioni che aderiscono a FREE per portare avanti quanto prima proposte condivise di miglioramento” ha affermato Attilio Piattelli, Presidente del Coordinamento FREE aprendo i lavori conferenziali. 

Il filo che ha accomunato gli interventi dei relatori è stato proprio quello della necessità di mantenere vivo un incentivo che può dare tanto. Simona Ferrari, responsabile del Comitato Tecnico Incentivi di AssoESCo ha sottolineato proprio questo aspetto: “Il meccanismo dei certificati bianchi, da oltre 15 anni, risulta essere lo strumento strutturato più importante a disposizione del nostro Paese per la promozione dell’efficienza energetica in particolare nel settore industriale. È un meccanismo di qualità perché è l’unico che premia solo i risultati effettivamente conseguiti e misurati con il miglior rapporto costi/benefici. AssoESCO ritiene che occorra dare ulteriore impulso al meccanismo dei TEE (tradizionali e cogenerativi) perché continui ad essere uno strumento a supporto di scelte di investimento virtuose. Occorre al contempo promuovere la semplificazione e sburocratizzazione dello schema e l’ampliamento del novero degli interventi ammissibili e progetti Innovativi.”

Nel corso dell’anno 2024, il GSE ha riconosciuto complessivamente 763.329 TEE con un decremento di circa il 26% rispetto al 2023, in cui erano stati riconosciuti 1.029.558 titoli. Il decremento è principalmente riconducibile al termine della vita utile dei progetti presentati con le linee guida del 2012, non più presentabili dopo l’introduzione del D.M. 11 gennaio 2017. I certificati riconducibili alle nuove linee guida sono invece in crescita, grazie al notevole lavoro messo in atto da parte del GSE negli ultimi anni, che ha prodotto un’accelerazione alla lavorazione delle richieste presentate e delle istruttorie in corso di approfondimento, che ha avuto, come prima conseguenza, la velocizzazione nel riconoscimento dei TEE nel 2023, in cui si era registrato un incremento di circa il 33% dei TEE riconosciuti. Nel 2024 i certificati riconosciuti sono in linea con l’anno precedente, ma sono cresciute notevolmente le proposte di progetto, per cui si attende un incremento ulteriore dei TEE nei prossimi anni.

Il nuovo decreto andrà a definire i nuovi obblighi di risparmio per il periodo 2025-2030 (allineandoli al PNIEC) e, tenendo conto degli esiti della consultazione, andrà ad introdurre nuove misure per rafforzare il meccanismo, incrementare la platea degli interventi incentivabili, semplificare le modalità di accesso al meccanismo.

Dario Di Santo ha commentato così l’attuale quadro dei TEE: “Le misure di accompagnamento e supporto attuate dal GSE hanno prodotti grandi risultati. Avendo FIRE promosso tale approccio con forza in passato non possiamo che plaudere e avere fiducia negli sviluppi futuri. Sul fronte delle nuove linee guida, auspichiamo che il MASE possa andare oltre quanto proposto in sede di consultazione. Consentire, ad esempio, una maggiore flessibilità nella quantificazione dei risparmi energetici in accordo con quanto prevede l’IPMVP – il principale protocollo internazionale per la misura e verifica delle prestazioni energetiche – e reintrodurre schede basate sulla stima dei risparmi per rendere l’offerta più elastica, riteniamo che permetterebbe una crescita ancora maggiore del 20% minimo che il GSE ritiene si possa conseguire con quanto previsto nell’attuale bozza, oltre a rendere il mercato dei titoli potenzialmente più solido”.

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