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Contratti, firmato il CCNL unico dei servizi ambientali

Il passo successivo è quello di avviare la richiesta di un codice unico all’archivio dei contratti CNEL, in luogo dei preesistenti due codici K541 e K531

Foto di Andreia Morais su Unsplash

Utilitalia capofila di un percorso iniziato nel 2022

ROMA, 9 LUGLIO 2024 – Si è concluso ufficialmente oggi il percorso di unificazione contrattuale del CCNL dei servizi ambientali, attività ad ampio spettro che vanno dallo spazzamento e raccolta dei rifiuti sino al trattamento e al riciclo. “La stesura unificata del CCNL, che fa nascere il CCNL unico di settore – spiega il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini – rappresenta un risultato contrattuale importantissimo, per il quale desidero ringraziare le altre parti datoriali e le organizzazioni sindacali, che tutte hanno contribuito alla positiva conclusione. Utilitalia ha ricoperto un ruolo decisivo nel processo di aggregazione e di armonizzazione delle norme che ha richiesto un lavoro lungo più di due anni e che Utilitalia ha portato avanti con la responsabilità e la consapevolezza di essere associazione altamente rappresentativa del settore ambientale”.  Le imprese associate a Utilitalia, in qualità di organizzazione datoriale, occupano infatti oltre il 50% degli oltre 100.000 lavoratori del settore (senza contare l’indotto) e servono oltre il 55% della popolazione italiana.

La formale “fusione” dei due CCNL del settore dei servizi ambientali, già in parte realizzata il 18 maggio 2022 con una storica negoziazione unificata del rinnovo del CCNL Utilitalia 10 luglio 2016 – sottoscritto nel 2018 anche da Confindustria-Cisambiente, Lega coop Produzione e Servizi, Confcooperative e AGCI – e del CCNL Assoambiente 6 dicembre 2016, che ha visto Utilitalia come capofila, si perfeziona con la stesura unificata oggi siglata a Roma da tutte le Associazioni datoriali con le OO.SS. di categoria FP-CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI, FIADEL, che suggella il CCNL 18 maggio 2022 come CCNL unico di settore.

Il CCNL può quindi oggi a pieno titolo qualificarsi come il contratto di riferimento in cui tutti gli operatori rappresentativi del settore si possono riconoscere, il contratto leader di settore cui si richiama la legislazione in materia di appalti pubblici e che le stazioni appaltanti potranno indicare in ogni procedura competitiva per l’assegnazione dei servizi ambientali. Il passo successivo è quello di avviare la richiesta di un codice unico all’archivio dei contratti CNEL, in luogo dei preesistenti due codici K541 e K531, per completare formalmente il processo d’individuazione del CCNL di settore che è fondamentale nell’attuale fase di implementazione del PNRR, che si caratterizza per l’effettuazione di numerose gare di appalto.

“Per Utilitalia – conclude Brandolini – questo processo di unificazione segue un percorso analogo a quelli già intrapresi dalla Federazione per i CCNL unici dei settori gas-acqua ed elettrico, realizzati all’inizio degli anni 2000. In un momento storico in cui il sistema contrattuale è in sofferenza per l’eccessiva proliferazione dei contratti di settore, la conclusione di un CCNL unico di settore rappresenta un’operazione in controtendenza che potrà contrastare il dumping contrattuale. Ora il contratto unico dei servizi ambientali dovrà essere applicato a tutta la filiera ed a prescindere dalla forma societaria dell’impresa o dal modello di gestione”.

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