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Baker Hughes e Borg CO2 insieme per un hub di CCUS in Norvegia

Il progetto punta a catturare e stoccare fino a 630.000 tonnellate di emissioni di CO2 all'anno – di cui circa il 70% di origine biogenica - da tre siti principali

CCUS

Baker Hughes, azienda di tecnologia al servizio dell’energia, e Borg CO2 AS, sviluppatore norvegese di cattura e stoccaggio di CO2 per siti industriali, hanno annunciato oggi la sigla di un protocollo di intesa per la collaborazione su un progetto CCUS che fungerà da hub per la decarbonizzazione di alcuni siti industriali in Norvegia, nella regione di Viken.

Il progetto mira a catturare e stoccare fino al 90% delle emissioni di CO2 dai siti industriali coinvolti, giocando un ruolo importante nel contribuire agli obiettivi dell’Accordo di Parigi, agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e ai target di riduzione delle emissioni del Governo norvegese.

Il progetto Borg CO2 vede la collaborazione di diversi partner industriali e del Porto di Borg, e ha l’obiettivo di catturare e stoccare le emissioni di diversi impianti industriali – situati nelle città di Fredrikstad, Sarpborg e Halden – responsabili di circa 700.000 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno. Dopo essere stata catturata, l’anidride carbonica sarà trasformata allo stato liquido, trasferita e infine stoccata in depositi offshore al largo del Mare del Nord. Nell’aprile 2021, Borg CO2 ha annunciato la sigla di un protocollo d’intesa con Northern Lights JV, che si occuperà delle infrastrutture di trasferimento e stoccaggio per conto di Borg CO2.

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Dopo un primo studio di fattibilità, i partner del progetto stanno procedendo con uno studio di fattibilità esteso da completare entro la fine del 2021, che Baker Hughes sosterrà con il suo portafoglio di tecnologie CCUS e di ingegneria per lo studio e lo sviluppo dell’hub. Inoltre, Baker Hughes e Borg CO2 valuteranno congiuntamente la struttura ottimale per l’implementazione degli impianti di cattura della CO2 e perseguiranno opportunità di sovvenzioni e incentivi sia a livello nazionale che europeo.

Il progetto rappresenta un’opportunità di primo livello per Baker Hughes per implementare il suo ampio portafoglio di tecnologie CCUS su diversi tipi di processi, tra cui le sue soluzioni Chilled Ammonia Process (CAP) e Compact Carbon Capture (CCC).

“Oggi i poli industriali rappresentano circa il 20% delle emissioni di CO2 in Europa. Una decarbonizzazione significativa non è possibile senza la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio della CO2, e questa collaborazione dimostra come la tecnologia CCUS stia facendo passi avanti verso la commercializzazione con un impatto sul mondo reale”, ha commentato Rod Christie, Executive Vice President della divisione Turbomachinery & Process Solutions di Baker Hughes“La nostra collaborazione con Borg CO2 accelererà lo sviluppo di nuove frontiere energetiche come CCUS, e crediamo che il nostro supporto strategico potrà fare la differenza già nella fase iniziale grazie a tecnologie best in class”.

“Con le competenze tecnologiche e l’esperienza di Baker Hughes, crediamo che Borg CO2 sia ben posizionata per fare i prossimi passi verso la commercializzazione e raggiungere i nostri obiettivi per il progetto”, ha dichiarato Tore Lundestad, Amministratore Delegato di Borg CO2 e Capitano di porto per il sito di Borg“Un progetto come questo mostra un approccio win-win in cui lo stoccaggio permanente combinato con la possibilità di un uso sostenibile di piccoli volumi di CO2 biogenica aiuterà a raggiungere l’obiettivo emissioni zero, con le strutture industriali che potrebbero potenzialmente ricevere entrate dalla vendita di certificati di emissioni di CO2 negative”.

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Il portafoglio CCUS di Baker Hughes è composto da turbomacchine particolarmente innovative, da processi di cattura dell’anidride carbonica basati su solventi, dalla costruzione e la gestione di pozzi per lo stoccaggio della CO2, oltre che da soluzioni avanzate di monitoraggio digitale.

Baker Hughes vanta una presenza di lunga data nel paese con sei stabilimenti e circa 2000 dipendenti.