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Appalti, la pronuncia della Corte Costituzionale su articolo 177

Corte Costituzionale
Di Jastrow – Opera propria, Pubblico dominio

La pronuncia della Corte Costituzionale sull’illegittimità dell’obbligo di affidare all’esterno tutta l’attività oggetto di concessione, “è un fatto positivo che mette fine a una fase di incertezza per i nostri comparti”. Lo affermano, in una nota congiunta, la presidente di Utilitalia Michaela Castelli e il presidente di Elettricità Futura Agostino Re Rebaudengo, dopo la sentenza odierna della Corte costituzionale che ha dichiarato l’incostituzionalità dell’articolo 177 del Codice dei contratti pubblici; la misura avrebbe previsto l’obbligo, a carico dei titolari di concessioni affidate direttamente, di esternalizzare tutta l’attività oggetto della concessione, mediante appalto a terzi dell’80% dei contratti inerenti la concessione stessa e assegnazione del restante 20% a società in house o comunque controllate o collegate.

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“In questi mesi ci siamo impegnati in tutte le sedi istituzionali – proseguono Castelli e Re Rebaudengo – per evidenziare i rischi connessi all’eventuale applicazione dell’articolo 177, che avrebbe destrutturato aziende sane ed efficienti con gravi ricadute sul fronte occupazionale. Prevedendo pesanti sanzioni dal 1 gennaio 2022 nei confronti delle imprese inadempienti, concludono la presidente di Utilitalia e il presidente di Elettricità Futura, “si sarebbero create una perdita del valore patrimoniale dello Stato e degli Enti Locali che spesso ne detengono la partecipazione, insieme a ripercussioni negative sul fronte occupazionale”.

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