Rinnovabili

ANIE: costo energia, è rischio produzione per elettrotecnica ed elettronica

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Foto di Jorge Guillen da Pixabay

È allarme produzione per l’industria nazionale Elettrotecnica ed Elettronica per il rallentamento che potrebbe seguire nei prossimi mesi l’impennata del prezzo del gas ed energia. Federazione ANIE teme un impatto negativo sulla seconda manifattura d’Europa, che in Italia pesa per 76 miliardi di fatturato e 500 mila addetti. Il Presidente di ANIE Filippo Girardi chiede un intervento deciso del Governo per ottenere un tetto europeo al prezzo del gas, il disaccoppiamento del costo del gas da quello dell’energia, che solo per il 40% è prodotta con il gas, e infine la sospensione temporanea delle tasse europee per la decarbonizzazione. Alle preoccupazioni per i costi energetici si sommano le difficoltà di approvvigionamento e l’incertezza sui nuovi contratti.

Federazione ANIE vede perciò di buon auspicio le dichiarazioni della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e del cancelliere tedesco Olaf Scholz durante il Forum di Bled, che puntano sia a un intervento di emergenza che a una riforma strutturale del mercato dell’elettricità. Mentre, nell’immediato, ANIE auspica regole chiare per il rischio di razionamenti in futuro e garanzie per le imprese energivore e gassivore e le filiere strategiche.

«Il prossimo 9 settembre – dichiara Girardi –, alla riunione straordinaria del Consiglio dei ministri europei dell’Energia, si discuterà del price cap, e della possibilità di slegare il prezzo dell’elettricità dalle fonti più costose. È fondamentale che la disponibilità di alcuni Paesi, e oggi anche della Germania, si traduca urgentemente in realtàAnche il nostro Governo deve fare la sua parte con autorevolezza. Occorre arrivare in tempi brevi alla definizione di una nuova strategia energetica a livello europeo».

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A questi temi si lega poi la necessità di un meccanismo per disaccoppiare il gas dal costo della elettricità prodotta da altre fonti di produzione, su cui ANIE lavorerà ad una proposta di sistema con Confindustria.

«L’accelerazione sulle energie rinnovabili – aggiunge Girardi – deve divenire prioritaria: ogni chilowattora di elettricità che l’Italia genera da energia solare, eolica, idroelettrica, da biomasse dal geotermico o dall’idrogeno verde ci rende meno dipendenti dal gas russo. Occorre quindi operare attentamente e urgentemente per semplificare le annose procedure autorizzative e incentivare autoconsumo e comunità energetiche e dare corso agli investimenti messi in campo da Bruxelles con l’iniziativa RePowerEU».

Occorre agire in fretta, non attendere le elezioni: il governo nel mese di agosto ha adottato alcune misure che consentono di fronteggiare gli aumenti dei prossimi mesi con il DL Aiuti-bis, ma occorre insistere concentrando le risorse sulla questione energetica che, come sostenuto di recente dal Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, è questione di sicurezza nazionale.

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