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L’Alleanza per il fotovoltaico in Italia sostiene le misure del PNRR

In attesa dei decreti attuativi, l’Alleanza per il fotovoltaico accoglie con favore le misure sulla transizione ecologica inserite nel PNRR.

Alleanza per il fotovoltaico in Italia
Image by Klaus-Uwe Gerhardt from Pixabay

L’Alleanza per il fotovoltaico in Italia, nata nel 2020 dalla volontà di aziende impegnate nella realizzazione di 20 GW in impianti fotovoltaici sul nostro territorio, accoglie positivamente le misure programmatiche in tema di semplificazione normativa e sviluppo dell’agrivoltaico inserite nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. 

Secondo l’Alleanza, la transizione ecologica delineata nel PNRR costituisce un’occasione straordinaria per riaffermare la leadership tecnologica e industriale dell’Italia nell’ambito delle energie rinnovabili, stimolando gli investimenti da parte degli operatori energetici privati e facendo crescere le aziende coinvolte sia per quanto riguarda le tecnologie mature sia per quanto riguarda quelle più innovative come agrivoltaico, eolico offshore e idrogeno. 

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Il PNRR presentato alla Commissione europea lo scorso 30 aprile riconosce la centralità delle energie rinnovabili, che entro 10 anni dovrebbero soddisfare il 70% del fabbisogno energetico, nel generare innovazione e sviluppo economico-occupazione per la ripresa del Paese in ottica green. 

Inoltre, l’Alleanza sostiene fortemente la previsione, nel Recovery Plan, della semplificazione burocratica normativa, che troverà la sua forma concreta nei prossimi DL per la Transizione ecologica e DL Semplificazioni. Questa semplificazione consentirà il vero cambio di passo nel processo di transizione ecologica, ossia lo sviluppo di un nuovo paradigma di procedure amministrative e assetti regolatori a favore del settore delle rinnovabili. Una volta attuata, tale semplificazione consentirà al Paese di colmare il gap con gli altri Paesi europei in tema di investimenti in impianti utility scale. 

L’eccessiva intensità di burocrazia nei procedimenti autorizzativi e i tempi di durata molto lunghi della procedura di Valutazione di impatto ambientale (VIA) sono fattori che rendono complesse le decisioni di investimento nel nostro Paese e, in taluni casi, determinano l’impossibilità di realizzare gli impianti i cui contingenti sono già stati assegnati attraverso le procedure d’asta.

Per tal motivo, l’Alleanza per il fotovoltaico sta seguendo con profondo interesse il dibattito in merito, che si sta sviluppando anche in Parlamento (interrogazione parlamentare Ministro Franceschini sulla velocizzazione degli iter autorizzativi) e chiede di essere ascoltata per fornire il contributo e il know-how degli operatori. 

L’Alleanza confida in un sostanziale cambio di passo che consenta ai Ministeri competenti di trovare soluzioni condivise nella lotta ai cambiamenti climatici e finalizzate alla tutela dei territori attraverso lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Il raggiungimento degli obiettivi europei al 2030 necessita di tempistiche certe e dello sblocco immediato degli iter autorizzativi. Ad oggi, infatti, i procedimenti autorizzativi di VIA durano oltre due anni, con punte di quasi sei. Considerando tali tempistiche, laddove non ricevano tutte pareri negativi come si sta verificando, secondo alcune stime del MIMS, per il raggiungimento dei target di fotovoltaico si impiegherebbero circa 100 anni.

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Consapevole della complessità della sfida di questa direzione di innovazione e, nel ribadire la propria disponibilità a un dialogo con le istituzioni responsabili del processo di revisione normativa, l’Alleanza per il fotovoltaico in Italia metterà in campo un approccio vigile e attivo per la valorizzazione del proprio contributo in termini economici, tecnologici e progettuali.