Un’azione sinergica tra istituzioni, terzo settore e imprese per portare avanti progetti concreti ed efficaci per contrastare un fenomeno sempre più preoccupante quale quello della povertà energetica allargando l’orizzonte non solo a coloro che già sono in difficoltà ma anche alle famiglie prossime al rischio povertà.
La povertà energetica nei paesi sviluppati è un fenomeno complesso causato da variabili diverse. Soprattutto è un tema che mette in luce la stretta sinergia tra sostenibilità ambientale e impatto sociale. Lockdown e rallentamento economico, aumento dei prezzi dell’energia con ripercussioni sul valore indiretto dei beni inclusi quelli di prima necessità e la situazione in Ucraina hanno messo a dura prova non solo i cittadini vulnerabili ma anche un numero consistente di famiglie alle prese con le difficoltà quotidiane.
L’Alleanza contro la povertà energetica, in collaborazione con Enel, ha fatto ieri 13 dicembre a Roma il punto in occasione del Convegno “Povertà energetica, uno sguardo oltre la crisi” durante il quale è emerso in modo chiaro e preciso il percorso da intraprendere e proporre interventi strutturali che vadano oltre la criticità attuale e diano delle risposte in grado di aiutare a contenere il fenomeno anche in future situazioni di crisi.
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“Per contrastare questo fenomeno che è in preoccupante crescita – sottolinea Sonia Sandei head of electrification Enel – è urgente che gli incentivi a disposizione vengano resi facilmente fruibili ed accessibili a tutti e contestualmente è necessario promuovere misure di carattere strutturale, come l’efficientamento energetico delle abitazioni delle persone in situazioni di povertà energetica e spesso vulnerabilità fisica, generando stabilmente benefici sociali, ambientali ed economici. I dati a disposizione sono preoccupanti. In base alle analisi Oipe, nel 2020 l’8 per cento delle famiglie italiane era in povertà energetica e la situazione è in costante peggioramento. Attraverso la piattaforma Enersoc, presentata oggi insieme a Fratello Sole, abbiamo avviato un’attività di mappatura della povertà energetica che parte con un progetto pilota per estendersi al territorio nazionale, con l’obiettivo di individuare e supportare possibili interventi a sostegno dei vulnerabili e poveri energetici”.
“L’esperienza dell’Alleanza contro la povertà energetica con momenti di incontro e di lavoro come quelli culminati nell’evento di oggi, dimostrano come sia importante affrontare con cooperazione e sinergia un fenomeno complesso e in crescita come la povertà energetica” sottolinea Agnese Cecchini founder dell’Alleanza contro la povertà energetica. “Ci auguriamo che con questi lavori possiamo dare il nostro contributo per la realizzazione di soluzioni concrete e strutturali”.
All’evento ha partecipato anche la Dott.ssa Valeria Amendola DG Direzione generale competitività ed efficienza energetica del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che ha dichiarato come “Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha da tempo posto in primo piano il tema della povertà energetica. Di recente si è insediato il neocostituito Osservatorio Nazionale della Povertà Energetica, che include tra i suoi componenti rappresentanti di diverse compagini ministeriali, con la possibilità di estendere il confronto anche a ulteriori soggetti pubblici e privati e associazioni di categoria. Tra gli obiettivi dell’Osservatorio vi è quello di delineare una strategia strutturale di contrasto alla povertà energetica, attraverso una mappatura iniziale del fenomeno e l’analisi e il monitoraggio delle misure attualmente esistenti”.
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Nei mesi scorsi, proprio in vista della realizzazione della Strategia nazionale contro la povertà energetica italiana e della messa in opera dell’Osservatorio, il network dell’Alleanza contro la povertà energetica ha inviato all’allora Ministero della Transizione ecologica una lettera aperta con l’intento di dare evidenza di come diversi approcci sinergici possano affrontare il fenomeno e guardare sia alla risoluzione immediata delle difficoltà date dalla problematica sia a favorire il consolidamento di un percorso condiviso. La lettera indica alcune misure per un contenimento immediato della povertà energetica, come l’estensione del Bonus in bolletta e il trasferimento degli Oneri alla fiscalità generale.
A queste fanno seguito misure strutturali e migliorative dei consumi di poveri energetici e famiglie a rischio povertà, come la promozione dell’efficientamento energetico delle abitazioni e l’accesso ai finanziamenti a copertura di tali interventi. I firmatari: Anna Amato, ricercatrice Enea; Assoutenti; Camilla Calcioli, Founder Alleanza contro la povertà energetica; Agnese Cecchini, founder Alleanza contro la povertà energetica; Canale Energia; Cittadinanzattiva; Katiuscia Eroe Legambiente; Fabio Gerosa Fratello Sole; Agatino Nicita CNR-ITAE; Enel Italia; Gruppo Italia Energia; Federconsumatori; avv. Emilio Sani, Studio Sani Zangrando; avv. Sarah Supino; avv. Benedetta Voltaggio.
Lo scorso mese di ottobre il Direttore di Enel Italia, Nicola Lanzetta, ha firmato con Fratello Sole, società consortile non profit che si occupa di sostenibilità e a cui aderiscono gli enti del Terzo settore, un protocollo d’intesa finalizzato a contrastare la povertà energetica in Italia, supportando in particolare gli enti religiosi e le organizzazioni senza scopo di lucro già impegnate in percorsi di conversione ecologica e che quotidianamente sul territorio sostengono le famiglie in difficoltà.
“Si crea ricchezza attraverso una produzione il più possibile rispettosa dell’ambiente poi lo Stato la prende per quota parte e la destina all’aiuto delle famiglie in difficoltà. Se perdiamo questo modello non mettiamo i cittadini in grado di poter avere un proprio progetto esistenziale. Meccanismo difficile perchè rispetto al passato abbiamo preso coscienza non solo dei problemi ambientali, ma anche del fatto che il mondo non è più lo stesso” è quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi, Segretario di Presidenza, che ha partecipato all’evento. “L’elettrodotto della Tunisia potrebbe essere il primo passo per svincolarsi anche dal consumo localizzato di sostanze inquinanti, come ad esempio il metano” conclude.