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Alcantara riparte dal Green per il dopo Covid-19

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Foto di Hans Braxmeier da Pixabay

E’ green la formula vincente per ripartire dopo il Covid-19. La pandemia ha fatto emergere come mai prima le contraddizioni dello sviluppo economico senza regole, a cominciare dalla scarsa sensibilità verso l’ambiente. Gli imprenditori si stanno accorgendo che è necessaria un’economia “buona” capace di coniugare il profitto con interventi utili all’ambiente, con il rispetto del territorio e sensibile al benessere dei propri dipendenti. Tutti elementi che Alcantara, guidata dal presidente e amministratore delegato, Andrea Boragno, ha nel DNA. Da anni l’azienda, conosciuta soprattutto per i prestigiosi rivestimenti delle auto di lusso, fa da apripista sul tema della sostenibilità e della trasparenza. 

Alcantara è stata la prima azienda italiana, nel 2009, a ottenere la certificazione di “Carbon Neutrality”, obiettivo conseguito grazie alla misurazione, riduzione e compensazione delle emissioni di C02. Ogni due anni pubblica il proprio Bilancio di Sostenibilità. Per la strategia green, oltre che per la qualità del prodotto e il bilancio solido, l’azienda è stata insignita del Premio Industria Felix dal Comitato Scientifico coordinato dal professor Cesare Pozzi, docente di Economia industriale dell’Università Luiss Guido Carli, e dal vicepresidente nazionale di Confindustria, l’ingegner Vito Grassi. Nelle motivazioni del Premio, l’evento italiano di economia e finanza più radicato, partecipato e stimato dalle imprese, si legge che Alcantara è stata scelta come “migliore impresa per performance gestionale e affidabilità finanziaria con sede legale in Lombardia”.

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Alcantara ha chiuso il 2019 con un fatturato di 203,6 milioni di euro e un Ebitda di 67,4 milioni (pari al 33,6%). L’azienda è molto avanti anche in tema di Greenwashing. Con questo termine inglese, che generalmente viene tradotto come ecologismo di facciata o ambientalismo di facciata, viene indicata la strategia di comunicazione di certe imprese, organizzazioni o istituzioni politiche, finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale, allo scopo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dagli effetti negativi per l’ambiente dovuti alle proprie attività o ai propri prodotti, che venne instaurata già dagli anni ’70. Alcantara ha combattuto questa tendenza, che rischia di falsificare la reale percezione di tutela dell’ambiente.

La pandemia ha dimostrato che riescono a mantenere buoni target di mercato quelle imprese che hanno affrontato la crisi con capacità di diversificazione e flessibilità, mantenendo alta la qualità del prodotto. Sono caratteristiche che Alcantara ha coltivato nel tempo e che le hanno consentito di non essere contagiata dalla flessione del mercato in tutti i settori. Aver allargato l’interesse dall’automotive, che rappresenta la sua attività core, ai comparti del design e della moda con sperimentazioni riprodotte che lo hanno posto all’attenzione di artisti e operatori di grandi brand del fashion, si è rivelata la carta vincente. Versatilità, resistenza, sensorialità e innovazione del prodotto fanno di Alcantara una realtà capace di cavalcare la ripresa post Covid-19 con ottimismo.

Alcantara, che ha iniziato il suo percorso nell’automotive offrendo un surplus di eleganza e versatilità agli interni delle auto di alta gamma, grazie alla poliedrica strategia aziendale ha ampliato il suo universo produttivo diventando ambasciatrice del Made in Italy nel mondo. Il fatto di essere artigianato nella espressione più alta le ha consentito di entrare in ogni settore e personalizzare ogni prodotto. Grande attenzione è rivolta alla ricerca per sfornare nuovi progetti, in sintonia con i clienti. Alcantara si impone non solo per la forza del brand, ma anche per la capacità di stupire ogni volta per le soluzioni originali ed esclusive che propone.

«Anche se il Covid-19 ha portato un calo degli ordini, la nostra diversificazione ci ha fatto recuperare immediatamente il terreno perduto e nel secondo semestre si è manifestata una forte ripresa – commenta l’ingegner Andrea Boragno – Quello che ci tranquillizza per il dopo Covid-19 è aver creato intorno al nostro brand una qualità a sostegno delle imprese finalizzata a valorizzare i loro prodotti. Ci fa piacere constatare che non solo noi, ma anche altri produttori del Made in Italy, sono pronti a rilanciare con tenacia il nostro Paese».

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