l’ittiocoltura avviene in Italia in 800 siti produttivi concentrati per il 60% al Nord, il 15% al Centro e il 25% al Sud, dove vengono allevate più di 25 specie. Questo ecosistema di aziende, di ogni dimensione, converge ogni anno ad AquaFarm
L’8° edizione di AquaFarm, la mostra sull’acquacoltura sostenibile, è il 12-13 febbraio 2025 a Pordenone Fiere
Pordenone, 4 dicembre 2024 – AquaFarm, la mostra-convegno internazionale dedicata all’acquacoltura e all’industria della pesca sostenibile, si avvicina alla sua ottava edizione, confermando la sua posizione unica nel panorama delle manifestazioni dedicate all’innovazione agroalimentare. L’appuntamento è mercoledì 12 e giovedì 13 febbraio 2025 presso Pordenone Fiere.
AquaFarm 2025 riunisce l’intera filiera dell’acquacoltura, molluschicoltura, algocoltura e della pesca sostenibile, con oltre 130 aziende leader coinvolte. Con più di 30 conferenze e di 200 relatori internazionali, il programma di AquaFarm propone eventi, workshop e approfondimenti su innovazioni, pratiche sostenibili e tendenze emergenti. AquaFarm rappresenta un momento unico per creare relazioni strategiche e per contribuire a ridisegnare un futuro sostenibile dell’alimentazione.
Panoramica sul mercato globale allevamento
Nel frattempo, arrivano notizie importanti sul settore: la nuova edizione dell’autorevole rapporto della FAO, The State of World Fisheries and Aquaculture, registra il sorpasso storico dell’allevamento sulla pesca per quanto riguarda le specie ittiche con il 51% del totale corrispondenti a 94,4 milioni di tonnellate (ultimi dati certificati relativi al 2022). Il 62,6% della produzione avviene con allevamenti su terraferma, il rimanente siti nelle acque costiere. Le specie allevate sono circa 730, anche se il 60% è rappresentato da 17 varietà. La crescita rispetto al 2020 è stata del 7,6%, concentrata per oltre la metà nei pesci, seguiti dai crostacei e dai molluschi.
L’89% della produzione globale di fauna acquatica è stato destinato al consumo umano diretto, mentre il rimanente è stato utilizzato per altri scopi, la maggior parte per la produzione di mangimi per pesci e di olio. La percentuale della produzione destinata all’alimentazione continua a crescere, anche grazie ad un uso maggiore di scarti e sottoprodotti della lavorazione. Per esempio, il 34% del mangime per pesci e il 53% dell’olio nel 2022 provenivano da scarti e sottoprodotti.
Il consumo umano è stato di 20,7 kg pro capite a livello mondiale. I prodotti ittici forniscono proteine di elevata qualità, il 15% delle proteine animali consumate e il 6% del totale delle proteine a livello mondiale, oltre a fornire nutrienti cruciali come Omega-3, minerali e vitamine. Il ruolo dell’acquacoltura è sempre più cruciale per garantire cibo sano e nutriente alla popolazione mondiale. Mentre la pesca oscilla tra le 86 e le 94 milioni tonnellate l’anno dagli anni ’80, la domanda di pesce cresce dal 1961 ad un ritmo doppio di quello della popolazione. Nel 1961 il consumo pro capite era di 9,1 kg. Secondo le previsioni della FAO, il consumo pro-capite crescerà a 21,3 kg entro il 2032, con una produzione totale di 205 milioni di tonnellate, con 111 milioni provenienti dall’acquacoltura e 94 milioni, sostanzialmente stabili, dalla pesca.
Nel 2022 la quota di pescato proveniente da aree dove è in atto la sostituzione naturale degli individui catturati è scesa di 2,3 punti, al 62,3%.
In molti Paesi a basso reddito, le specie ittiche sono la principale fonte di proteine nobili, e per 3,2 miliardi di persone, i prodotti ittici rappresentano almeno il 20% delle proteine nobili consumate. Oggi per queste persone la gran parte provenienti dei prodotti ittici proviene da attività di pesca di piccole dimensioni, che rappresentano il 40% del totale delle catture ma il 90% dei lavoratori impiegati, il 40% dei quali sono donne. Stante la stagnazione delle catture, il ruolo socioeconomico dovrà essere preso da piccoli allevamenti, che sono il focus di molte attività della FAO negli ultimi anni, che sono state ospitate ad AquaFarm nelle scorse edizioni.
In Italia
In questo quadro, la produzione italiana, rilevata dall’Associazione Piscicoltori Italiani, si inserisce con un fatturato nel 2023 di 400 milioni di euro, esclusi i molluschi. La specie più allevata è la trota, con 30.000 tonnellate e 280 milioni di uova embrionate, seguita da orate e spigole con 17.000 tonnellate. L’Italia inoltre produce 160 milioni di avannotti di specie marine pregiate. Da diversi anni, l’Italia è il secondo produttore mondiale di caviale di storione con 65 tonnellate di uova, dopo la Cina. Dal punto di vista socioeconomico, l’ittiocoltura avviene in Italia in 800 siti produttivi concentrati per il 60% al Nord, il 15% al Centro e il 25% al Sud, dove vengono allevate più di 25 specie.
Questo ecosistema di aziende, di ogni dimensione, converge ogni anno ad AquaFarm per incontrarsi, confrontarsi sui temi caldi ed emergenti del settore, discutere nuove opportunità e scoprire le novità nel campo della ricerca, delle normative e del mercato. Il programma di conferenze offre numerose occasioni di discussione e aggiornamento, affiancando l’area espositiva. Quest’anno saranno due i padiglioni, con tre sale conferenze appositamente realizzate. L’obiettivo è migliorare il risultato positivo dello scorso anno anche in termini di partecipazione alle sessioni convegnistiche e ai workshop di ricerca e aziendali.