Il Gruppo ACEA, leader nel settore idrico in Italia, impegnato nella prevenzione dei rischi legati alla siccità e nella riduzione delle emissioni
di gas ad effetto serra, ha contribuito alla Conferenza mondiale sul clima, Cop 28, partecipando ai lavori che si concludono oggi a Dubai.
Acqua, energia e ambiente, principali business del Gruppo, sono indissolubilmente legati alla gestione del cambiamento climatico e tutte le attività di ACEA sono sempre state guidate da una visione di sostenibilità e tutela dell’ambiente, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Grazie a questa strategia l’azienda rientra in quel 20% di imprese italiane che ha adottato un proprio piano di azione climatica, e in quel 17% che ha fissato obiettivi di riduzione delle proprie emissioni climalteranti. ACEA, infatti, è stato uno dei primi gruppi industriali italiani a redigere il Bilancio di Sostenibilità, ad attuare una strategia per la tutela della risorsa idrica ed utilizzare energia verde prodotta da fonti rinnovabili.
Quest’anno ha ottenuto da Science Based Targets initiative la validazione dei propri obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica: il 56% entro il 2032. Una certificazione che rappresenta un significativo passaggio nel percorso di decarbonizzazione intrapreso da ACEA a sostegno della transizione energetica. Per il secondo anno consecutivo, inoltre, l’azienda l’ha vinto il premio Arera, Autorità di regolazione nazionale, come miglior gestore per la riduzione del tasso di perdite idriche.
“Il cambiamento climatico – ha dichiarato Pierfrancesco Latini, Head of Risk and Sustainability del Gruppo ACEA – sta avendo un forte impatto sulla disponibilità delle risorse idriche, con un rischio crescente di scarsità d’acqua, in particolare nelle aree geografiche più a Sud del Mar Mediterraneo. Adattarsi ai cambiamenti climatici per ACEA significa anche realizzare una trasformazione digitale che possa garantire una gestione sempre più efficiente e sostenibile del ciclo idrico”.
“Per costruire un futuro resiliente – ha concluso Latini – è necessario un piano strutturato di investimenti, operatori solidi e competenti, un sistema finanziario a supporto pubblico e privato e un quadro regolamentare e tariffario che, in un contesto di tassi di interesse meno favorevole che nel recente passato, consenta un ricorso strutturale all’auto finanziamento”.