La firma del protocollo d’intesa si è svolta a Roma, in una due giorni di confronto internazionale sull’innovazione e sul ruolo della ricerca e del trasferimento tecnologico nella transizione energetica. Ospite d’onore il premio Nobel Shuji Nakamura.
È stato siglato a Roma, il 4 novembre, l’accordo tra RSE e Blue Laser Fusion (BLF), società americana che ha lo scopo di avviare attività di ricerca e sviluppo congiunte sul primo impianto al mondo a fusione inerziale (IFE) di taglia commerciale.
L’accordo, peraltro citato, a conferma dell’impegno dell’Italia su questa tecnologia, nello speech del Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, e illustrato il 6 novembre dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, in occasione dell’evento ministeriale inaugurale del Gruppo Mondiale per l’Energia da Fusione presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, prevede attività che si svilupperanno in tre fasi: la prima di analisi, la seconda finalizzata alla costruzione di un prototipo di reattore IFE commerciale su piccola scala (“Reattore pilota a fusione su piccola scala”), e l’ultima -la terza – riguarderà l’accensione di un prototipo di reattore IFE commerciale in scala maggiore (“Full-scale Fusion Pilot Power Plant”).
“Siamo onorati di poter collaborare al fianco di un’eccellenza nel campo tecnologico per un ambizioso progetto di innovazione che intende accelerare la transizione energetica”, ha dichiarato Franco Cotana, Amministratore Delegato di RSE. “I nostri ricercatori metteranno a disposizione l’expertise acquisita in Italia attraverso le attività di Ricerca di Sistema e quelle maturate durante le numerose occasioni di cooperazione internazionale, come quelle collegate a Mission Innovation. La collaborazione con BLF ci consentirà al contempo di accrescere la nostra esperienza e la nostra conoscenza di un settore sfidante e dagli importanti obiettivi di decarbonizzazione”, ha aggiunto Cotana. “Sebbene non possa essere ancora considerata un’alternativa agli SMR a fissione, questa innovazione rappresenta un passo decisivo verso la fusione che non usa il confinamento magnetico ma una tecnologia già provata a dicembre 2022, con l’esperimento di Livermore del Department of Energy degli Stati Uniti”.
È infatti nel solco delle sfide ambientali che vedranno protagonista l’Italia che si inserisce il protocollo d’intesa con la Blue Laser Fusion, fondata nel 2022 da Shuji Nakamura, Premio Nobel per la Fisica nel 2014, e anche membro del Consiglio Scientifico RSE. Lo scienziato è famoso in tutto il mondo per aver inventato il led blu ad alta potenza che ha permesso la produzione delle lampade a led, una delle più grandi rivoluzioni nel settore dell’efficienza energetica, nell’illuminotecnica e colorimetria. Negli ultimi anni il premio Nobel si è dedicato allo sviluppo di laser ad alta potenza, quelli che permettono oggi l’innesco della fusione nucleare a confinamento inerziale. BLF sta infatti lavorando per realizzare la prima generazione di energia pulita, senza emissioni di carbonio.
Dr. Nakamura, Amministratore Delegato di Blue Laser Fusion, ha commentato: “Blue Laser Fusion è lieta di collaborare con RSE allo sviluppo della prima dimostrazione pratica di energia da fusione inerziale. Questo accordo con RSE metterà in contatto scienziati e ingegneri di alto livello in Italia e in Europa con il laser BLF, indirizzerà il team di sviluppo e avvierà il processo di creazione di siti dimostrativi in Italia”.
Nella due giorni di confronto a più voci, in cui è stato firmato l’accordo, sono emersi i potenziali benefici – seppure di lungo periodo – di questa tecnologia, sia a livello ambientale, sia industriale.
“Occorre recuperare il tempo perduto per promuovere un cambio di passo nella ricerca italiana ed europea, valorizzando le eccellenze nazionali tecnico-scientifiche e il know-how industriale di primissimo rilievo”, ha dichiarato il Presidente RSE Carloalberto Giusti, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi LINK, che ha organizzato e aperto una serata di confronto sul ruolo della ricerca e del trasferimento tecnologico nella transizione energetica.