Verso una sostenibilità innovativa per il patrimonio storico: presentati i primi risultati dello studio realizzato da RSE, Eni e Accademia Nazionale dei Lincei sulla riqualificazione energetico-ambientale della storica sede dell’Accademia.

Si è svolto il 18 marzo, presso il prestigioso edificio di Villa Farnesina a Roma, l’evento “Roadmap per la decarbonizzazione e la sostenibilità del complesso di Villa Farnesina”, promosso da RSE, Eni e Accademia Nazionale dei Lincei per presentare un nuovo modello di efficienza energetica e sostenibilità ambientale, replicabile negli edifici di elevato valore storico-artistico. Il primo esempio applicativo, la sede dell’Accademia, ha richiesto l’integrazione di interventi di riqualificazione conservativi.
Il convegno è stato aperto dagli interventi di Roberto Antonelli, Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, e Umberto Quadrino, Presidente dell’Associazione Amici dei Lincei, che hanno rappresentato il valore della location e l’importanza del progetto. A seguire, Antonio Sgamellotti, Professore Emerito di Chimica Inorganica dell’Università degli Studi di Perugia e Socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, ha illustrato il ruolo del Centro di ricerca sui Beni Culturali Villa Farnesina (CERIF) e i suoi progetti di ricerca, sottolineando come l’integrazione di conoscenze scientifiche avanzate e metodologie conservative possa preservare l’integrità e il valore degli edifici storici.
“Il piano di riqualificazione energetico-ambientale di Villa Farnesina, sede dell’Accademia dei Lincei di riconosciuta importanza artistica, storica e culturale, è cruciale per preservare l’integrità e il valore degli edifici storici, garantendo al contempo un futuro più sostenibile. Questo intervento dimostra come l’integrazione di conoscenze scientifiche avanzate e metodologie conservative sia fondamentale per preservare l’integrità e il valore degli edifici storici. Si tratta di un passo significativo verso la sostenibilità del patrimonio culturale italiano, confermando Villa Farnesina come laboratorio d’eccellenza per l’innovazione nel settore della riqualificazione storico-ambientale”, ha dichiarato Roberto Antonelli, Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei.
A seguire, l’intervento di Franco Cotana, Amministratore Delegato di RSE, ha voluto evidenziare come “la sostenibilità del patrimonio culturale non possa prescindere da un approccio metodologico rigoroso e scientifico, in grado di coniugare la tutela dell’identità storico-testimoniale e architettonica con l’innovazione tecnologica. Lo studio congiunto, realizzato grazie al prezioso lavoro svolto in collaborazione con Eni e Accademia Nazionale dei Lincei per Villa Farnesina, dimostra come l’integrazione tra competenze scientifiche e tecnologiche possa portare a soluzioni concrete ed efficaci per la transizione energetica del patrimonio storico”.
Nello specifico, “l’avvio dell’attività sull’efficienza energetica negli edifici storici, parte del Piano Triennale di Ricerca di Sistema 2025-2027, ci permette di tracciare una roadmap per un futuro più sostenibile, nel rispetto della nostra storia e cultura. Intervenire su un edificio storico è un’attività sfidante, poiché richiede tecnologie specifiche capaci di garantire efficienza energetica senza compromettere il valore storico-architettonico. L’Italia ha il più grande patrimonio dell’edilizia storica del mondo e il progetto di Villa Farnesina rappresenta un’esperienza che potrà essere replicata in molte altre situazioni analoghe“, ha aggiunto Cotana.
Sull’importanza di integrare tecnologie avanzate e strategie innovative per migliorare l’efficienza energetica degli edifici storici è intervenuto Giuseppe Ricci, Chief Operating Officer Industrial Transformation di Eni, che ha dichiarato: “Abbiamo messo in campo le nostre migliori competenze, anche con il supporto delle nostre società Enilive, Versalis e Plenitude, per identificare le soluzioni più idonee per migliorare l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale del complesso di Villa Farnesina, che può rappresentare un ‘caso pilota’ per un approccio innovativo, integrato e replicabile per la riqualificazione di edifici storici con analoghe caratteristiche. In Eni abbiamo sviluppato un ampio portafoglio tecnologico a supporto della transizione energetica, secondo il principio della neutralità tecnologica: questo progetto riteniamo possa essere di riferimento per lo sviluppo di un modello che coniuga soluzioni di efficienza energetica e materiali innovativi, e che genera non solo benefici ambientali, ma anche una significativa riduzione dei costi operativi, soprattutto in termini di consumo energetico”.
Nella seconda parte della giornata, sono stati approfonditi gli aspetti tecnici dello studio di riqualificazione energetico-ambientale del complesso di Villa Farnesina.
Alberto Sciandrone, Sustainable B2B Opportunity Identification and Definition di Eni, e Cristina Cavicchioli, Capo Progetto del Dipartimento “Sviluppo Sistemi Energetici” di RSE, hanno illustrato le metodologie che permettono di migliorare gli interventi di riqualificazione per la salvaguardia del valore storico-artistico dell’edificio. A seguire, Veronica Lucia Castaldo, Vicedirettore dell’Unità Tecnica “Uso Efficiente dell’Energia per Usi Finali e Territorio” di RSE, e Paolo Pollesel, Responsabile Renewable, New Energies And Material Science Research Center di Eni, hanno presentato gli elementi di ricerca più avanzati, evidenziando il ruolo della Villa come caso pilota di eccellenza per l’integrazione di strategie sostenibili negli edifici di pregio storico.
Il convegno ha segnato un passo significativo verso l’attuazione di interventi mirati alla sostenibilità del patrimonio culturale italiano, confermando Villa Farnesina come laboratorio d’eccellenza per l’innovazione nel settore della riqualificazione storico-ambientale.