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5 curiosità sulla mobilità elettrica

Dalla storia alla sostenibilità, passando per l’estetica: Wallbox svela 5 curiosità sulla mobilità elettrica

curiosità sulla mobilità elettrica

Dopo l’annuncio dello stop entro il 2035 alla vendita di auto alimentate a diesel o benzina, provvedimento arrivato dopo mesi di consultazioni e trattative tra l’Unione Europea e i Paesi membri, non sono mancate le perplessità e i dubbi di chi vede questa nuova realtà ancora troppo lontana e difficile da raggiungere in tempi così brevi. La strada verso una mobilità a zero emissioni è stata ormai imboccata e la diffusione massiva dei veicoli elettrici è diventata, insieme alle energie rinnovabili, uno tra i pilastri della transizione ecologica per lo sviluppo sostenibile.

A questo proposito Wallbox, azienda leader nel settore delle ricariche per veicoli elettrici e di altri dispositivi per la gestione energetica, ha deciso di rivelare le 5 curiosità sulle auto elettriche e sulla mobilità sostenibile per affrontare la questione da alcune prospettive un po’ insolite.

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  1. Veicoli elettrici: passato e futuro della mobilità

La mobilità sostenibile è considerata da molti la scommessa tecnologica di questo secolo. In realtà, il tema ha radici profonde che risalgono alla prima metà degli anni ‘30 dell’Ottocento, con lo sviluppo dei primi prototipi di auto elettrica. Questo iniziale periodo fertile ha dato il via ad un susseguirsi di sperimentazioni che hanno sancito la diffusione dell’elettrico in Europa e decretato Parigi come il punto nevralgico della “rivoluzione elettrica”. Nel 1880, quando l’ingegnere francese Gustave Trouvé montò un piccolo motore elettrico e una batteria ricaricabile su un triciclo, fu progettato, a tutti gli effetti, il primo veicolo elettrico al mondo. Silenziose, pulite e sicure, le prime auto “green” avevano tutte le carte in regola per diventare il mezzo di trasporto ideale in città, ma l’arrivo della Seconda Rivoluzione Industriale e la scoperta di una grande disponibilità di petrolio portarono ad un rallentamento nelle sperimentazioni sull’elettrico e un conseguente declino dell’interesse per la mobilità a zero emissioni.

  1. Perché elettrico non sempre è sinonimo di sostenibile

Nell’immaginario collettivo le auto elettriche sono sinonimo di “green” e alcuni studi ne hanno effettivamente confermato il minor impatto ambientale rispetto alle auto tradizionali: ovviamente vanno tenute conto alcune variabili, come la scelta del giusto mix energetico con cui sono prodotte e alimentate. A questo proposito, ci sono varie aziende del settore della mobilità che si stanno impegnando a sostenere un nuovo paradigma energetico incentrato proprio sul concetto di sostenibilità a 360 gradi attraverso la gestione integrata e l’ottimizzazione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, riducendo così i costi energetici e il proprio impatto ambientale. Tra i suoi vari progetti, Wallbox ha tentato di concretizzare quest’idea nella propria sede di Barcellona attraverso Sirius: la soluzione all’avanguardia per la gestione dell’energia, che integra e bilancia perfettamente la rete elettrica con le fonti di energia rinnovabile dell’azienda, le batterie, e i veicoli elettrici collegati a Quasar. Più di tre anni fa l’azienda ha lanciato, infatti, Quasar, il primo caricabatterie domestico bidirezionale progettato per trasformare i veicoli elettrici in potenti fonti di energia per case o uffici. Sirius ha permesso a Wallbox di ridurre la bolletta elettrica fino al 45% e di monitorare attentamente le proprie emissioni. L’azienda usa questo strumento per ridurre l’impatto ambientale e raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il 2030.

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  1. Raggiungere 100 km di autonomia? Oggi è possibile in meno di 15 minuti!

La terza curiosità riguarda la ricarica dei veicoli elettrici: l’assenza di un’infrastruttura di ricarica adeguata, sia per numero che per tipologia, ha rallentato a lungo la diffusione massiva delle auto “green”, anche se in questi ultimi anni la rete di ricarica nazionale ha conosciuto un forte sviluppo. Secondo l’ultimo report redatto da Motus-E, sulle infrastrutture di ricarica a uso pubblico, l’Italia metta a disposizione circa 21,5 punti di ricarica ogni 100 auto BEV – un dato che fa ben sperare rispetto al futuro, visti anche gli incentivi economici previsti dal Pnrr. Il problema però non riguarda solo la quantità ma anche la potenza: considerando che il tempo che trascorriamo al volante ogni giorno è di circa 1 ora e 25 minuti, per essere davvero efficienti questi punti di ricarica devono essere veloci e funzionare con corrente alternata. Fortunatamente, le soluzioni in grado di offrire queste prestazioni esistono già sul mercato: per esempio, Supernova di Wallbox può arrivare ad una velocità di ricarica pari a 60kw, garantendo ad una vettura 100km di autonomia in meno di 15 minuti, una sessione di ricarica, quindi, pienamente in linea con i ritmi e gli impegni quotidiani.

  1. Ricarica domestica? Più intelligente, economica ed ecologica

Non molti sanno, però, che il futuro della mobilità sostenibile risiede nella ricarica domestica: basti pensare che attualmente l’80% delle operazioni di ricarica viene effettuato a casa o sul posto di lavoro. Questo perché avere un caricatore EV nella propria abitazione privata o nel proprio condominio fa risparmiare tempo e denaro, soprattutto se si sceglie di installare, ad esempio, dei pannelli fotovoltaici sul proprio tetto per produrre energia verde. A questo proposito, le soluzioni di gestione dell’energia come EcoSmart di Wallbox facilitano l’interconnessione tra la casa, le fonti rinnovabili e il veicolo, consentendo all’utente di collegare il proprio caricabatterie ai pannelli solari e ricaricare l’EV con energia verde ed economica.

  1. Auto elettriche: quali sono i modelli più venduti?

Che il futuro della mobilità sia l’elettrico lo si può appurare dalla varietà di modelli di VE presenti sul mercato: le case automobilistiche stanno infatti adeguando rapidamente la propria offerta per rispondere alle necessità dei consumatori. Attualmente tra le auto più vendute in Italia spiccano la Fiat 500 e la Smart Fortwo, due modelli che nell’aspetto sono abbastanza simili ai classici veicoli a diesel o benzina, quasi non si voglia creare un distacco troppo evidente rispetto all’estetica tradizionale, che nonostante ciò andrà sicuramente ripensata. Anche il design delle automobili, infatti, diventerà un fattore chiave per aiutare gli automobilisti a proiettarsi verso quella che sarà sempre di più una mobilità intelligente e funzionale: i VE avranno una struttura meno ingombrante e più aerodinamica, per alleggerire il peso e risparmiare nelle componenti, mentre gli interni saranno più puliti e progettati per garantire la massima efficienza. A questo proposito, considerata la varietà di auto che verranno lanciate sul mercato, sarà fondamentale investire in caricabatterie adatti alle esigenze presenti e future, come quelli prodotti da Wallbox.