Rinnovabili

I benefici ambientali e sociali delle comunità energetiche

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di Isabella Ceccarini

Le comunità energetiche offrono prospettive particolarmente interessanti, perché sono aperte a tutti, basate su fonti di energia rinnovabile, tra cui alcune facilmente installabili come un impianto fotovoltaico.  Regalgrid è un provider tecnologico nato per sviluppare sistemi di gestione delle energie rinnovabili. Le comunità energetiche rivoluzionano la produzione e la distribuzione dell’energia e possono dare dei vantaggi in bolletta. 

Angela Perissinotto, Brand Manager di Regalgrid Europe, spiega perché possono essere anche una risposta alla povertà energetica delle famiglie e allo spopolamento dei piccoli comuni.

È davvero così facile partecipare alle comunità energetiche e far diventare i consumatori attori di questa rivoluzione?

È un percorso che richiede tempo. Far parte di una comunità energetica presuppone di diventare consapevoli del proprio profilo energetico e dei propri consumi. Nel caso dei consumatori, l’attenzione alla sostenibilità e al corretto consumo dell’energia diventa un fattore fondamentale. Siamo in una fase di transizione, in cui il consumatore gioca un ruolo importante. È essenziale che comprenda cosa significa poter consumare energia quando c’è un esubero da fonte rinnovabile. Pertanto, va aiutato a capire qual è il modo corretto di consumare energia, nello specifico nelle fasce orarie in cui c’è esubero di energia in comunità energetica.

Non è facilissimo, ci vorrà del tempo, ma sicuramente entrerà nelle nostre abitudini quotidiane.

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Secondo lei a chi conviene far parte di una CER, alle aziende o anche ai privati?

Le comunità energetiche sono aperte a tutti, sia aziende che privati, enti del terzo settore e istituzioni.

La convenienza dipende dal singolo profilo: ovviamente un produttore, un consumatore, le aziende o i privati hanno motivi diversi per partecipare a una comunità energetica.

Dipende tutto dalla tipologia e dal modello di comunità, ma sicuramente c’è una convenienza per tutti.

Per Regalgrid cambiare non è un’opzione, ma una necessità. Quali sono i benefici in termini di sostenibilità ambientale?

Le comunità energetiche derivano ovviamente da una direttiva europea che incoraggia a installare impianti a fonte rinnovabile, fra cui sono ricompresi gli impianti fotovoltaici. Quindi utilizzare questo tipo di energia è già di per sé sostenibile e rappresenta un grandissimo vantaggio, anche perché il fotovoltaico è un impianto da fonte rinnovabile facilmente installabile.

L’utilizzo di energia pulita e la riduzione di CO2 sono due cardini della sostenibilità ambientale, che collocano le comunità energetiche al centro della transizione energetica.

Tra i nostri obiettivi c’è l’abbinamento delle due dimensioni della sostenibilità, quella sociale e quella ambientale. Infatti, riteniamo che le comunità energetiche debbano dare anche e soprattutto benefici sociali.

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Regalgrid ha creato tre nuove società di servizi per le comunità energetiche. In cosa consistono?

Regalgrid si è evoluta in quello che chiamiamo Gruppo Regalgrid, di cui fanno parte tre aziende consociate, B-CER, CER&GO e COGENERA Italia.

Queste tre società concorrono, tramite servizi complementari, alla realizzazione di comunità energetiche insieme a Regalgrid, che rimane il technology provider innovativo per le comunità energetiche.

La realizzazione, ovviamente, può essere di diverse tipologie, dato che abbiamo modelli di comunità molto diversificati.

Il focus di B-CER sono i servizi di costituzione e di gestione delle comunità energetiche; COGENERA è una società che offre servizi energetici integrati da produzione a consumo; CER&GO aiuta gli installatori a predisporre gli impianti fotovoltaici per l’entrata in comunità energetica.

Ognuna di queste realtà ha una propria competenza per dare un supporto efficiente a chi vuole intraprendere questa strada.

Prima parlava giustamente di sostenibilità sociale. Ritiene che le comunità energetiche possano essere una risposta alla povertà energetica di cui attualmente soffrono molte famiglie?

Parlare di sostenibilità sociale significa parlare anche di povertà energetica e di spopolamento dei piccoli comuni: anche per questo motivo sono stati destinati tantissimi contributi ai comuni sotto i 5mila abitanti e si cerca di coinvolgere questi gruppi fragili nelle comunità energetiche.

È un modo per combattere lo spopolamento?

Certamente, perché si cerca di creare economia in contesti che stanno vivendo un abbandono graduale del centro abitato.

Una parte dei fondi PNRR per i comuni sotto i 5mila abitanti sono infatti destinati all’installazione di impianti a fonte rinnovabile per rivalorizzare il patrimonio immobiliare di questi borghi, che spesso si trovano in un contesto ambientale affascinante ma isolato.

Qual è secondo lei una parola chiave per il settore?

Collettività.

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