Il presidente aveva promesso 11,4 mld per la finanza climatica
(Rinnovabili.it) – Appena 1 miliardo di dollari. Meno di un decimo di quanto aveva promesso Biden. E nient’altro che la quarantesima parte di quello che gli Stati Uniti dovrebbero sborsare tenendo conto delle emissioni storiche. È questa la cifra destinata ai fondi per il clima per cui il Congresso americano sta per dare l’ok.
Un segnale di debolezza dell’amministrazione Biden. Che non è riuscita a ritoccare al rialzo la cifra striminzita. Nonostante tra la prima proposta e la votazione sia cambiato molto sul fronte della finanza climatica, con l’intesa raggiunta alla COP27 per creare entro il 2023 un fondo per danni e perdite destinato ai paesi più vulnerabili. Che richiede la disponibilità ad aumentare -e in modo significativo- i fondi per il clima.
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Invece, il 2023 degli Stati Uniti sarà l’anno in cui Washington non tirerà fuori altro che la stessa cifra già approvata nel 2022: 1,057 mld $, un aumento dello 0,09% rispetto all’anno scorso. Questo nonostante il presidente Biden avesse promesso, nei mesi scorsi, di portare il contributo a stelle e strisce ad 11,4 mld $. Promessa da mantenere entro il 2024, si dirà: ma nell’anno delle elezioni sarà ancora più difficile convincere il Congresso a gesti di grande generosità e a essere più sensibile verso i temi della giustizia climatica.
Un brutto segnale anche per la diplomazia climatica. Mentre i paesi ricchi devono ancora raggiungere l’obiettivo dei 100 mld $ l’anno promesso nel 2009, bisogna anche iniziare a discutere di cifre concrete per il prossimo futuro. E i paesi in via di sviluppo continuano a battere anche sul tasto delle emissioni storiche come criterio per calcolare le quote di finanza per il clima dovuta. Da questa prospettiva, gli Stati Uniti dovrebbero sborsare tra i 40 e i 50 mld $ l’anno, calcola l’Overseas Development Insttute.
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