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Gli investimenti in energia low carbon superano le fossili

1.200 miliardi di dollari contro 1.100 miliardi di dollari. Nel 2023 gli investimenti di capitale nelle tecnologie energetiche a basse emissioni hanno avuto la meglio sui combustibili fossili

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Photo by mohamed hassan form PxHere

Il report di BNEF su finanziamenti bancari e capital investement nell’energia 

Nel 2023 gli investimenti nell’energia low carbon (a basse emissioni di carbonio) hanno superato per la prima volta quelli nelle fonti fossili. Merito degli sforzi profusi nell’economia reale. Ben 1200 miliardi di dollari spesi per costruire nuovi parchi eolici, impianti solari, ecc. che si scontrano i 1.100 miliardi di dollari sborsati progetti legati a carbone, gas e petrolio.

A rivelarlo è il nuovo rapporto di BloombergNEF (BNEF), dal titolo “Third Annual Energy Supply Investment and Banking Ratios”. Il documento mostra quanti soldi vengono investiti direttamente in progetti energetici (investimento di capitale) e quanta parte di quell’investimento è supportata da finanziamenti bancari

In quest’ultimi, a fini del report, rientrano:

  • emissioni di debito con diritto di rivalsa (Recourse debt issuances), come obbligazioni, prestiti o debito verde;
  • emissioni di azioni (Equity issuances) come IPO-offerte pubbliche iniziali e offerte di azioni supplementari;
  • finanziamento di progetti senza diritto di rivalsa;
  • trasferimenti di equity fiscale e crediti d’imposta.

La pubblicazione aiuta così a comprendere i flussi finanziari complessivi e il ruolo degli istituti di credito nel supportare lo sviluppo energetico.

Gli investimenti in energia low carbon 2023

Quello che emerge chiaramente dalle cifre di BNEF  è come l’industria energetica stia spostando una parte consistente dei suoi investimenti verso fonti di approvvigionamento più pulite. ma anche come ciò non sia ancora sufficiente ai fini dei target di decarbonizzazione globale.

Dal lato del finanziamento bancario, i prestiti e gli altri strumenti finanziari forniti alle aziende per le tecnologie energetiche low carbon hanno raggiunto il 95% di quelli per i combustibili fossili nel 2023. Nel dettaglio dei 1.700 miliardi di dollari a supporto del comparto energetico, 869 miliardi hanno finanziato combustibili fossili (meno18% rispetto al 2022) e 822 miliardi le tecnologie pulite (-2,5% sul 2022); portando ad un Energy Supply Banking Ratio, o ESBR, di 0,95:1.

In altre parole per ogni dollaro destinato a petrolio, gas naturale e carbone, 95 centesimi sono andati a progetti riguardanti l’eolico o il solare.

Fronte economia reale, gli investimenti di capitale hanno continuato a crescere, come anticipato all’inizio. Il rapporto di investimento nell’approvvigionamento energetico a basse emissioni di carbonio rispetto ai combustibili fossili (ESIR) ha continuato ad aumentare, passando da 1:1 nel 2022 a 1,11:1 nel 2023.

I trend da tenere d’occhio

Questi dati fanno emergere dei chiari trend. Innanzitutto i flussi di cassa per le aziende energetiche sono rimasti elevati, consentendo loro di pagare maggiori spese in conto capitale senza finanziamenti da parte delle banche. Nel contempo i tassi di interesse si sono stabilizzati, pur mantenendosi a livelli elevati, riducendo l’attrattiva dei prodotti collegati. 

“L’energia solare su piccola scala – sottolinea BNEF – spesso finanziata dai consumatori e quindi non coperta da questa metodologia, ha continuato ad aumentare la sua quota di investimenti in conto capitale a basse emissioni di carbonio”.

 Ma il documento lancia anche due grandi avvertimenti.

Da un lato punta i riflettori sulle aziende cinesi, passate dalle obbligazioni ai prestiti nel 2023, poiché la banca centrale ha ridotto le riserve sui depositi e i tassi di interesse principali. “I prestiti non appaiono ben segnalati, quindi è probabile che le aziende cinesi abbiano preso in prestito più di quanto suggeriscano i nostri numeri. Questo impatto gonfia artificialmente il rapporto globale”.

Inoltre il carbone sta ancora attingendo più capitale di quanto sia compatibile con un obiettivo di 1,5 °C. “Il rapporto tra investimenti in carbone e combustibili fossili era 0,18:1, il triplo dell’obiettivo. Per i finanziamenti agevolati dalle banche, era 0,11:1. Le banche cinesi hanno sottoscritto circa il 66% dei 94 miliardi di dollari andati al carbone”.

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