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Global Compact Onu, nel 2024 +30% imprese italiane scommettono sulla sostenibilità

Sostenibilità aziendale: +30% imprese italiane nel Global Compact Onu
via depositphotos.com

Buona parte dei governi d’Europa vuole bloccare, rivedere o cancellare le politiche del Green Deal. La finanza ESG è sotto attacco negli Stati Uniti, e non solo. La narrativa anti-sostenibilità prende piede un po’ a tutte le latitudini. Ma le imprese italiane continuano a pensare che quella della sostenibilità aziendale sia una scommessa vincente.

Sostenibilità aziendale, le italiane ci credono

Solo nel 2024, sono 141 lenuove aziende italiane che hanno aderito al Global Compact delle Nazioni Unite, ovvero la più grande iniziativa di sostenibilità aziendale al mondo. Il totale delle imprese tricolore che fanno parte dell’iniziativa sotto egida Onu arriva quindi a 628. La crescita registrata l’anno scorso è quindi di un sonoro +30%.

Altrettanto positivi sono i dati più di dettaglio sull’identikit delle imprese italiane che decidono di abbracciare in toto l’orizzonte della sostenibilità aziendale. Tra le 600 e passa aziende nazionali che aderiscono al Global Compact, il 47% sono grandi imprese e il 53% sono piccole e medie imprese (PMI). Numeri che sottolineano quanto la dimensione della sostenibilità sia ormai diventata una vera e propria cultura per gran parte del tessuto imprenditoriale italiano.

A prescindere da internazionalizzazione, taglia, capacità di investimento. Tant’è vero che sono in crescita molto spinta tutti i segmenti: +29% per le aziende con fatturato tra 50 e 250 milioni di dollari, +58% per quelle tra 500 milioni e 1 miliardo, +34% per quelle tra 1 e 5 miliardi di dollari.

Tra i nuovi ingressi registrati nel 2024: Chiesi Farmaceutici, Coesia, Davide Campari Milano, DLA Piper Italy, De’Longhi, Edizione, Esprinet, Iccrea Banca, Italia Trasporto Aereo, SICIM e TESYA.

Formazione e trasversalità, le priorità per il 2025

“Siamo molto soddisfatti dei risultati che stiamo raggiungendo. Il numero degli aderenti al nostro Network è cresciuto di oltre 250 negli ultimi due anni: un dato che dimostra come sia sempre più diffusa la consapevolezza del ruolo da protagonista che il settore privato può e deve giocare nel percorso di Agenda 2030”, ha dichiarato Marco Frey, Presidente dell’UN Global Compact Network Italia. “Per il 2025, l’obiettivo del Global Compact delle Nazioni Unite, a cui contribuiremo come rete italiana, è di accelerare e scalare l’impatto collettivo globale del business, integrando i Dieci Principi e contribuendo agli SDGs attraverso aziende ambiziose e affidabili, capaci di agire restando orientate alla sostenibilità in un contesto in continuo mutamento”.

Le priorità per il 2025 e i prossimi anni? Favorire la diversificazione per migliorare la capacità collettiva di affrontare le sfide della sostenibilità. Poi, creazione di sinergie e scambio di conoscenze, per aumentare l’impatto. Allo stesso fine, coinvolgere settori chiave dell’economia per un impegno sostenibile più ampio e trasversale. E ancora: dare maggiore valore agli aderenti attraverso supporto, riconoscimento e promozione del loro impegno. E diffusione di best practice e formazione mirata.

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