Sono almeno 73mila le imprese italiane esposte al rischio climatico, tra rischi fisici e di transizione. Cioè quasi il 10% delle società di capitali. Per mitigarlo e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, servono almeno 226 miliardi di euro in più entro il 2050. Ma solo 1 azienda su 5 è in grado di coniugare sostenibilità e competitività mantenendo stabilità finanziaria.
Sono i dati più significativi che emergono dalla fotografia dell’esposizione al rischio climatico del tessuto aziendale italiano scattata da Cerved, l’azienda di consulting che fornisce servizi di valutazione, gestione e recupero crediti, report e studi di settore ad aziende e istituti finanziari.
Rischio climatico, solo il 20% delle imprese può investire in modo sostenibile
Secondo gli analisti di Cerved, i settori dove si registra la maggior esposizione al rischio climatico sono oil&gas, energia e i classici hard to abate (cemento, ferro, acciaio, materiali edili). Ma nella lista figurano anche agricoltura, automotive, chimica, sistema moda, trasporti e logistica.
Nel complesso, per raggiungere emissioni nette zero entro metà secolo e limitare il più possibile il rischio climatico, Cerved calcola che servono investimenti aggiuntivi per almeno 226 miliardi di euro. Metà (oltre 122 mld) li deve mettere l’oil&gas, seguita dal settore energetico con quasi 75 mld.
È sostenibile questo volume di investimenti? Queste stesse imprese più esposte, tuttavia, hanno debiti per 207 miliardi di euro, rileva Cerved. Circa 15.000 imprese (il 21,4% del totale) potrebbero affrontare la transizione ecologica senza compromettere la propria stabilità finanziaria, con un potenziale di indebitamento aggiuntivo di 46 miliardi di euro, calcola Cerved.
Qual è dunque la soglia di un potenziale indebitamento sostenibile? L’analisi dettagliata di Cerved è riassunta nella tabella seguente:
Settore | Numero di Aziende | Potenziale di Indebitamento Sostenibile |
Trasporti e logistica | 5.379 | 6,5 miliardi di euro |
Agricoltura | 2.097 | 1,3 miliardi di euro |
Sistema moda | 1.911 | 4 miliardi di euro |
Materiali da costruzione | 1.265 | 2,7 miliardi di euro |
Oil&gas (refining&marketing) | 1.090 | 2,8 miliardi di euro |
Chimica | 996 | 996 milioni di euro |
Automotive | 761 | 8,1 miliardi di euro |
Ferro e acciaio | 528 | 4,9 miliardi di euro |
Cemento | 495 | 1,6 miliardi di euro |
Il contesto globale è “segnato dal crescente rischio climatico” mentre “le aziende sono chiamate ad affrontare sfide senza precedenti”, nota Carlo Purassanta, Presidente Esecutivo di Cerved. “Per raggiungere l’obiettivo del net zero entro il 2050, e sostenere gli ingenti investimenti in tecnologie a basse emissioni, sono necessarie strategia e pianificazione. Solo un’azienda su cinque è oggi in grado di coniugare sostenibilità e competitività, mantenendo la propria stabilità finanziaria”.