Stati che rappresentano il 55% del Pil globale si stanno allineando agli standard ISSB nella reportistica di sostenibilità
Semplificare la reportistica di sostenibilità per migliorare le disclosure sulle metriche relative ad ambiente e clima. E armonizzare i principali standard in vigore a livello internazionale. Sono le caratteristiche della nuova piattaforma lanciata il 4 giugno da CDP, il sistema indipendente di disclosure ambientale, che punta a “razionalizzare ed eliminare gli ostacoli a un reporting di alta qualità sul clima e sulla natura”.
Reportistica di sostenibilità, il nuovo questionario CDP
Cosa cambia rispetto al passato, e quali sono i vantaggi? La piattaforma di CDP presenta un nuovo questionario, la cui struttura e gli ambiti toccati sono allineati, in tutto o in parte, con tre dei principali punti di riferimento in materia:
- gli standard climatici IFRS S2 dell’International Sustainability Standards Board (ISSB), lanciati a giugno 2023 e relativi agli aspetti climatici (pieno allineamento),
- gli standard di sostenibilità della Taskforce on Nature-related Financial Disclosures (TNFD) (progressi nell’allineamento),
- la prima tranche di standard di sostenibilità che discendono dalla direttiva UE CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), ovvero gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) generici (progressi nell’allineamento).
Tra le novità, il questionario semplificato combina metriche relative a clima, foreste, acqua, biodiversità e plastica per consentire alle organizzazioni di valutare meglio i rischi ambientali, gli impatti e le opportunità nelle loro operazioni, lungo la catena di fornitura e nelle loro decisioni finanziarie. Inoltre, la nuova versione della piattaforma di CDP permette di accedere a un questionario a parte dedicato alle PMI e adattato alle loro risorse ed esigenze. Con l’entrata in vigore della CSRD, dal 2026 anche molte PMI quotate saranno soggette all’obbligo di disclosure, 4.000 solo in Italia.
Secondo CDP, 6 imprese su 10 che scelgono di effettuare la disclosure attraverso la sua piattaforma sono già oggi in grado di fornire i dati richiesti dal nuovo questionario allineato agli standard IFRS S2.
“Ogni dollaro che un’organizzazione spende per il reporting è un dollaro che non può spendere per l’azione”, sottolinea Sherry Madera, ad di CDP. “Quest’anno, CDP è un partner migliore che mai per aziende, città, stati e regioni, rendendo la loro divulgazione ancora più efficiente. Esistono validi motivi aziendali per divulgare dati ambientali: garantire l’accesso al capitale, promuovere l’efficienza aziendale e rispondere ai crescenti requisiti di conformità. Queste richieste di divulgazione incidono sul successo del core business sia in patria che all’estero”.
CDP sta inoltre lavorando per integrare nella sua piattaforma anche la prossima regolamentazione sulla disclosure della SEC e ha una partnership con lo European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) per massimizzare l’allineamento con gli ESRS.