Regole certe e chiare per i fornitori di rating sulle attività ambientali, sociali e di governance (ESG) in Unione Europea. Bruxelles mette un altro mattoncino nel grande edificio della tassonomia UE e della regolamentazione degli investimenti sostenibili. Il Consiglio UE ha approvato in via definitiva il nuovo regolamento sui punteggi ESG.
Rafforzare la tassonomia verde
La normativa è stata proposta a giugno 2023 dalla Commissione UE, insieme all’ultima tranche di emendamenti e aggiunte alla tassonomia verde, lo strumento che indirizza la finanza sostenibile del Vecchio Continente.
Un passaggio importante per consolidare il quadro normativo UE in materia ESG. I punteggi ESG influenzano sempre più i mercati dei capitali e la fiducia nei prodotti di investimento sostenibili.
Bruxelles aspira a dotarsi di un quadro giuridico all’avanguardia, che la renda punto di riferimento globale in materia. Ma d’altro canto anche l’ESMA, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, ha sollecitato l’intervento della Commissione UE per affrontare i rischi della mancanza di regolamentazione e migliorare la comparabilità tra fornitori.
L’iter è durato meno di 1 anno e mezzo e ha previsto anche una fase di consultazione pubblica, tra il 15 giugno e il 1° settembre del 2023. L’esecutivo comunitario ha raccolto feedback dagli stakeholder, contribuendo alla definizione delle regole.
Punteggi ESG: gli obiettivi della normativa UE
Quali sono gli obiettivi della nuova normativa UE sui punteggi ESG? Quali sono gli elementi caratterizzanti del provvedimento?
Gli obiettivi principali del nuovo regolamento UE sul rating ESG sono 3:
- Migliorare la trasparenza e l’affidabilità dei rating ESG, rendendoli più consistenti e comparabili.
- Aumentare la fiducia degli investitori nei prodotti finanziari sostenibili, affrontando i rischi legati alla mancanza di regolamentazione del settore.
- Introdurre regole per separare le attività aziendali e ridurre i conflitti di interesse.
Cosa cambia con il nuovo provvedimento di Bruxelles? I fornitori di rating ESG all’interno del blocco dovranno seguire nuove regole e quelli extra UE dovranno rispondere a nuovi requisiti. Nello specifico, i fornitori di punteggi ESG:
- devono essere autorizzati e supervisionati dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA);
- devono divulgare le metodologie e le fonti di informazione utilizzate nei rating;
- se sono fornitori non UE, devono ottenere 3 requisiti aggiuntivi: approvazione dei loro rating da un fornitore UE autorizzato; riconoscimento sulla base di criteri quantitativi; inclusione in un registro UE tramite decisione di equivalenza.
Il regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE e sarà applicabile 18 mesi dopo.