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L’onda “verde” dei piani di transizione delle aziende: nel 2023 raddoppiano quelli allineati a 1,5°C

Piani di transizione: SBTi, nel 2023 le aziende virtuose raddoppiano
via depositphotos.com

Sono 450 le aziende con piani di transizione al massimo livello di ambizione secondo SBTi

L’anno scorso è raddoppiato il numero di aziende che adotta piani di transizione in linea con la scienza del clima più aggiornata. A guidare la crescita dell’ambizione del settore corporate è soprattutto l’Asia. Con il Giappone che conquista la prima piazza per imprese che fissano obiettivi science-based.

Se il paese del sol levante si impone per numeri assoluti, è invece l’India quello che registra, nel corso del 2023, la crescita più corposa in termini relativi. L’anno scorso, quello che da poco è diventato il 3° maggiore inquinatore mondiale – sorpassando l’Unione Europea – ha segnato una crescita di aziende con piani di transizione allineati all’obiettivo di 1,5 gradi del 520%.

Come stanno cambiando i piani di transizione delle aziende globali?

È la fotografia scattata dal rapporto 2023 della Science-Based Targets initiative (SBTi), l’iniziativa internazionale guidata dall’Onu che supporta le aziende a definire piani di transizione allineati, in tutti i loro aspetti, agli obiettivi sul clima stabiliti dal Paris Agreement, attraverso una serie piuttosto stringente di requisiti.

Quanto pesano queste imprese “virtuose” nel panorama globale? Non poco. Anche da questo punto di vista la tendenza è in crescita, anche se relativamente contenuta. Le aziende con obiettivi convalidati su base scientifica o impegni a fissare obiettivi di questo tipo hanno raggiunto una penetrazione del 39% della capitalizzazione di mercato globale nel 2023, 2 punti percentuali in più rispetto al 2022. Mentre la loro capitalizzazione è cresciuta del 16% rispetto alla performance media globale ferma all’11%.

La progressiva affermazione di piani di transizione “a prova di clima” riguarda sia gli operatori finanziari (+83% in un anno) sia le aziende (+57%). E SBTi rileva che l’aumento è tangibile anche tra le Pmi, non solo fra le grandi aziende – più pronte invogliate a intraprendere questi percorsi per le pressioni dei mercati e i requisiti più stringenti in ambito di reporting ESG.

In più, crescono anche le aziende che fissano piani di transizione particolarmente ambiziosi: sono quasi 450 quelle che adottano oggi lo standard Corporate Net-Zero di SBTi, che incorpora sia obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni a breve termine con l’obiettivo di ridurre le emissioni di almeno il 90% entro il 2050 al più tardi. Un aumento del 245% rispetto ai dati del 2022.

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