Negli ultimi anni, la legislazione UE sulla reportistica di sostenibilità, l’obbligo di disclosure e l’orizzonte ESG delle imprese è cresciuta rapidamente. Traducendosi in una “giungla” normativa non sempre di chiara comprensione. Il nuovo quadro che è emerso con il Green Deal aggiunge oneri e carico burocratico soprattutto alle piccole e medie aziende, nonostante in molti casi Bruxelles abbia previsto esplicitamente procedure più snelle per le PMI. Per rimediare, la Commissione UE presenterà entro febbraio 2025 il cosiddetto pacchetto Omnibus di semplificazioni per la sostenibilità.
In cosa consiste il pacchetto Omnibus? Quali regolamenti e direttive riguarda? Quali aspetti saranno modificati e quali vantaggi per le imprese europee ne deriveranno?
Pacchetto Omnibus di semplificazioni per la sostenibilità: cosa sappiamo?
Il pacchetto Omnibus è una proposta legislativa dell’Unione Europea che mira a semplificare le normative relative alla sostenibilità aziendale. Introdotto come parte del Green Deal, unifica 3 regolamenti chiave:
- la Direttiva sulla Reportistica sulla Sostenibilità Aziendale (CSRD),
- la Tassonomia UE, e
- la Direttiva sulla Diligenza Aziendale in Materia di Sostenibilità (CSDDD).
L’obiettivo di questo nuovo intervento è ridurre la burocrazia e facilitare la conformità per le imprese, pur mantenendo gli impegni verso gli obiettivi climatici.
Obiettivi del pacchetto Omnibus
A metà gennaio 2025, quando manca poco più di 1 mese alla prevista presentazione del pacchetto Omnibus di semplificazioni per la sostenibilità, non abbiamo ancora un testo definitivo né una bozza da consultare.
Tuttavia, negli ultimi mesi si sono accumulate indiscrezioni e notizie frammentarie sull’ampiezza, gli obiettivi e i dettagli dell’intervento legislativo.
In particolare, la semplificazione dell’Omnibus dovrebbe mirare a:
- ridurre la complessità delle normative ESG ed evitare la loro duplicazione,
- allineare gli obiettivi di sostenibilità aziendale con le ambizioni climatiche UE, migliorando la facilità con cui le imprese possono rispettare i nuovi requisiti,
- alleviare il carico amministrativo per le PMI,
- promuovere la trasparenza con una reportistica ESG più chiara e uniforme,
- potenziare la competitività delle imprese UE nel contesto globale.
Semplificazioni sostenibilità Omnibus, cosa contiene il pacchetto UE
La Commissione UE ha dichiarato che il contenuto sostanziale delle normative esistenti non cambierà. Sarà invece ottimizzato il processo di conformità, cioè l’insieme dei requisiti e delle procedure che le imprese devono rispettare e seguire per ottemperare alla nuova legislazione.
Altro aspetto da considerare: gli interventi avranno gli impatti maggiori principalmente sulle PMI. La maggior parte degli obblighi di reportistica per le piccole e medie imprese devono ancora scattare (anche se, per la CSRD, le PMI stanno già iniziando a raccogliere dati sul 2025 da inserire nella reportistica da presentare nel 2026). Mentre le grandi imprese, che devono già prepararsi per la CSRD, potrebbero non vedere cambiamenti significativi nei requisiti richiesti.
Infine, le tempistiche. Da Bruxelles sappiamo che le modifiche introdotte dal pacchetto Omnibus potrebbero richiedere anni per essere implementate completamente.
Le normative coinvolte dal pacchetto Omnibus di semplificazioni per la sostenibilità sono CSRD, Tassonomia UE e CSDDD:
- CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive): regola la reportistica obbligatoria sulle performance ESG per le grandi imprese e le PMI che operano in settori ad alta intensità di emissioni. La CSRD obbliga le aziende a comunicare i dati sui loro impatti ambientali, sociali e di governance.
- Tassonomia UE: introduce una classificazione delle attività economiche che possono essere considerate “verdi” o sostenibili dal punto di vista climatico, influenzando le decisioni di investimento.
- CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive): stabilisce requisiti di due diligence per garantire che le aziende monitorino e gestiscano gli impatti ESG lungo le loro catene di fornitura, non solo a livello operativo.
L’idea dietro il pacchetto Omnibus è, di fatto, quella di arrivare a una “fusione” dei vari regolamenti. Uno sforzo di unificazione e sintesi, quindi.
Per le imprese, ciò si dovrebbe tradurre in meno costi e in più facilità nel produrre report ESG più chiari, coerenti e comparabili, aumentando la fiducia degli investitori. Per l’UE, dovrebbe diventare più semplice monitorare l’allineamento tra obiettivi sul clima e performance del settore privato.