Un’analisi di Bloomberg evidenzia come 3 fondi articolo 8 SFDR su 4 includono aziende potenzialmente esposte alle regole di esclusione per termini legati a sostenibilità, impatto e ambiente
Gli operatori finanziari devono adeguarsi entro febbraio 2025
Le nuove linee guida sulla sostenibilità dell’Esma, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, potrebbero impattare sul 75% dei fondi articolo 8. Obbligando i gestori finanziari a modificare la denominazione dei loro prodotti, o a disinvestire da certi asset, per non violare le nuove regole sul greenwashing.
Lo ha stimato un’analisi di Bloomberg condotta su un campione di 2.770 fondi europei. Da cui emerge una differenza importante. I fondi articolo 8 sono decisamente più esposti rispetto ai fondi articolo 9: le nuove regole sul greenwashing potrebbero riguardare il 75% dei primi ma solo il 15% dei secondi.
Nuove regole sul greenwashing dell’Esma: cosa sono, criteri, ambito di applicazione
Il 14 maggio scorso, l’Esma ha pubblicato il report finale sulle Linee Guida relative ai nomi dei fondi che utilizzano termini ESG o legati alla sostenibilità. Il documento è uno spartiacque: affronta il nodo dei criteri minimi che i prodotti finanziari devono rispettare per poter essere considerati legati al mondo ESG.
L’Autorità lo fa specificando i requisiti per i fondi che oggi sono classificati come articolo 8 e come articolo 9 ai sensi del regolamento relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR). I fondi articolo 8 (‘light green’) includono prodotti che promuovono anche caratteristiche di sostenibilità ambientali o sociali ma non sono focalizzati su questi aspetti, mentre i fondi articolo 9 (‘dark green’) sono prodotti che fissano un obiettivo di investimento sostenibile e hanno un forte focus ESG.
Per rafforzare il quadro europeo della finanza sostenibile, l’Esma ha stabilito con più precisione determinate parole che afferiscono alla sfera semantica della sostenibilità. Se usate nel nome del fondo, quest’ultimo deve rispettare i requisiti definiti dall’articolo 8 o 9 del SFDR. Restano però indicazioni vaghe, dal momento che non è stata fornita una lista completa dei termini che potrebbero essere considerati afferenti alla sfera ESG, e far quindi scattare le regole di esclusione.
Fondi articolo 8, l’impatto delle regole Esma
Bloomberg ha passato al vaglio oltre 2.700 fondi europei verificando la presenza di termini correlati a “sostenibilità”, “ambiente” e “impatto”. Il 58% del totale, cioè 1.620 fondi, sono esposti ad almeno una società che potrebbe violare le regole di esclusione relative alle attività sui combustibili fossili. Includendo altre tipologie di esclusioni, come la violazione delle linee guida UNGC e OCSE, il numero dei fondi non in regola aumenta a 2.290: l’82,7%.
Restringendo il campo ai fondi oggi inquadrati come ESG ai sensi dell’SFDR, quasi il 75% (1.203 su 1.602) dei fondi articolo 8 includono aziende potenzialmente esposte ai criteri di esclusione dei combustibili fossili, rispetto a solo il 15% (248 su 1.602) per i prodotti articolo 9.