Il governo ha emanato due documenti con le linee guida per determinare se i sussidi alle fossili sono inefficaci o meno e quindi se vanno mantenuti o eliminati. Basta accoppiare un progetto CCS per mantenere i sussidi
Il phase out dei sussidi fossili inefficaci entro il 2025 è una promessa G20 fatta nel 2009
(Rinnovabili.it) – Il Canada è il 1° paese del G20 a tener fede a una promessa fatta nel lontanissimo 2009 dalle maggiori economie mondiali: l’eliminazione graduale dei sussidi fossili inefficienti. Un punto che viene ribadito in ogni consesso internazionale, ma che non è stato tradotto in misure concrete su vasta scala.
Due i pilastri su cui si muove la politica canadese per il phase out dei sussidi fossili inefficienti: un quadro condiviso per la valutazione caso per caso e delle linee guida. Il quadro condiviso (framework) contiene le istruzioni per individuare quali sono i sussidi da considerare inefficienti e quali, invece, vanno mantenuti.
Cosa prevede l’eliminazione graduale dei sussidi fossili in Canada?
I sussidi saranno considerati inefficienti a meno che non soddisfino uno o più dei seguenti sei criteri:
- Consentire significative riduzioni nette delle emissioni di gas a effetto serra in Canada o a livello internazionale in linea con l’articolo 6 dell’Accordo di Parigi.
- Sostenere l’energia pulita, la tecnologia pulita o l’energia rinnovabile.
- Fornire servizi energetici essenziali a una comunità remota.
- Fornire supporto a breve termine per la risposta alle emergenze.
- Sostenere la partecipazione economica indigena alle attività relative ai combustibili fossili.
- Supportare processi di produzione ridotti, come la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio (CCUS) o progetti che hanno un piano credibile per raggiungere emissioni nette pari a zero entro il 2030.
Il cavallo di Troia, per l’industria oil&gas, è proprio quest’ultimo punto. Basta accoppiare un progetto CCUS all’impianto per cui si vuole continuare a ricevere sussidi e il governo non potrà opporsi. In altre parole, la nuova politica canadese non va affatto in direzione di diminuire l’uso delle fossili e non chiude la porta a un’espansione del settore oil&gas. Tutte cose che sono invece necessarie per avere qualche chance di centrare Parigi, secondo l’IPCC e l’IEA.
Quanto sarà efficace (o controproducente) per il clima questa misura, quindi, è difficile dire. Anche perché il governo non ha fornito alcuna stima su quale percentuale dei sussidi fossili sarà colpita dalle nuove regole e qual è il suo valore. Né affronta i sussidi “impliciti”, cioè le esternalità negative per cui la società paga al posto dell’industria oil&gas.