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Tassonomia verde, 5 ong: “Interferenze politiche da Bruxelles”

Wwf, Transport & Environment, Birdlife e le associazioni di consumatori BEUC e ECOS lasciano la EU Platform on Sustainable Finance, la piattaforma di esperti che consiglia Bruxelles sulla finanza sostenibile. Le accuse in una lettera alla Commissaria Mairead McGuiness

Tassonomia verde: batosta per il fronte del no, Strasburgo dà l’ok
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A febbraio, la Commissione aveva inserito gas e nucleare in tassonomia verde

(Rinnovabili.it) – La Commissione europea ha interferito politicamente nei lavori della EU Platform on Sustainable Finance, la piattaforma di esperti che consiglia Bruxelles sulla finanza sostenibile. E nell’ultimo anno ha lavorato sulle raccomandazioni tecniche per la tassonomia verde. Per questo, 5 ong se ne vanno sbattendo la porta. Si tratta del Wwf, di Transport & Environment, di Birdlife, di BEUC e di ECOS.

Il motivo principale, spiegano le ong, è la mancanza di indipendenza che la piattaforma avrà nei prossimi mesi. “Ci risulta che la Commissione intenda limitare il mandato della Piattaforma, imponendole di concentrarsi principalmente sull’attuazione degli attuali criteri. Ciò potrebbe eliminare qualsiasi opportunità per la Piattaforma di dare seguito alle sue raccomandazioni indipendenti sull’espansione della tassonomia al di là delle attività sostenibili o per coprire le questioni sociali”, spiegano nella lettera indirizzata alla commissaria Mairead McGuiness. Le associazioni temono anche che l’esecutivo europeo modifichi la composizione della piattaforma inserendo nuovi nomi che la renderebbero “più politicizzata.

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A febbraio, la Commissione aveva inserito il gas e il nucleare nella tassonomia verde, nonostante il parere contrario della Piattaforma per la finanza sostenibile e di altri organismi di consulenza. Una scelta che resta tuttora controversa anche tra i Ventisette, soprattutto perché dà al gas un ruolo di energia di transizione e mette a repentaglio il raggiungimento degli obiettivi sul clima dell’UE.

Su questo punto, le associazioni ritengono che la Commissione non abbia agito rispettando il mandato della Piattaforma. L’esecutivo UE ha ripetutamente ignorato le raccomandazioni del suo gruppo di esperti, in particolare per quanto riguarda la silvicoltura, la bioenergia, l’energia a gas e l’energia nucleare, senza fornire alcuna solida giustificazione scientifica per queste decisioni. Questo nonostante l’esplicito requisito dell’art. 19 del regolamento sulla tassonomia di criteri basati su “prove scientifiche conclusive””.

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“La tassonomia UE doveva essere uno strumento per combattere il greenwashing. Invece è diventata un pericoloso strumento di greenwashing, con incentivi per il gas fossile, il biogas e il disboscamento indiscriminato e l’incendio delle foreste”, accusa Luca Bonaccorsi, Direttore della Finanza Sostenibile di T&E. “Dopo anni passati a cercare di costruirla, ora è il momento di fare una campagna per convincere gli investitori a non seguirla”.