Con 76 sì, 62 no e 4 astenuti, le commissioni Ambiente e Economia del parlamento UE hanno approvato una risoluzione che chiede di togliere gas e atomo dalla lista degli investimenti considerati sostenibili. Un’indicazione chiara per il voto finale in plenaria del 4-7 luglio. Tutto dipenderà dalla tenuta della maggioranza trasversale che si è palesata oggi
(Rinnovabili.it) – La guerra in Ucraina riapre i giochi sulla tassonomia verde. Oggi le commissioni Ambiente e Economia del parlamento UE hanno votato una risoluzione contro l’inserimento di gas e nucleare nella lista degli investimenti sostenibili. Sono stati 76 i voti a favore, contro i 62 no e le 4 astensioni. Una chiara indicazione in vista del voto in plenaria a Strasburgo, previsto per il 4-7 luglio, che sancirà la posizione ufficiale dell’Europarlamento ai negoziati finali con il Consiglio.
Un esito tutt’altro che scontato, anzi imprevedibile solo fino a poche settimane fa. E reso possibile da una maggioranza trasversale appena nata, che tocca 5 partiti e ritiene che favorire ancora il gas fossile (e l’atomo) sia insostenibile dopo l’invasione russa dell’Ucraina.
“Il voto di oggi dimostra che, sebbene molti eurodeputati abbiano capito che l’energia nucleare e il gas non sono sostenibili, la gara è ancora molto combattuta. Abbiamo bisogno di investimenti massicci nell’espansione delle energie rinnovabili, non delle energie del passato”, dichiara il deputato dei Verdi europei Bas Eickhout, promotore dell’alleanza trasversale insieme al socialdemocratico Paul Tang, Emma Wiesner di Renew, Silvia Modig della Sinistra, e soprattutto di Christophe Hansen, il relatore del provvedimento in quota PPE.
“Stiamo affrontando una crisi climatica, una crisi del costo della vita e la guerra in Ucraina significa che l’UE ha urgentemente bisogno di diventare indipendente dall’uranio e dal gas russo”, continua Eickhout. “Incentivi artificiali per investire nel costoso nucleare e nell’energia fossile a scapito delle energie rinnovabili e di altri settori sostenibili sono l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno”. Il Segretario generale dell’ONU Guterres ha definito “follia morale ed economica” gli investimenti nella produzione di nuovi combustibili fossili e nelle centrali elettriche. Il Parlamento ha la possibilità di fermare questa follia”.
I prossimi passi della tassonomia verde
Cosa succederà adesso? Nell’immediato, l’ultima trincea di chi ha voluto gas e nucleare nella tassonomia verde è il voto all’Europarlamento. La risoluzione approvata oggi, infatti, è una sorta di test generale in vista dell’appuntamento di luglio. A Strasburgo bisognerà vedere se l’alleanza trasversale regge, e con che numeri. Cosa, anche questa, non scontata. I partiti principali sono spaccati al loro interno e conterà l’orientamento delle varie delegazioni nazionali.
Occhi puntati quindi soprattutto su francesi e tedeschi. Non solo perché sono tra quelle più numerose, ma soprattutto perché l’inclusione di gas e atomo nella tassonomia verde deciso dalla Commissione è frutto di un accordo informale tra Parigi e Berlino. Contraria al gas la prima, contraria al nucleare la seconda, lo scorso dicembre hanno trovato un compromesso facendo cadere entrambe i loro veti incrociati.