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Stati Generali della Green Economy, il punto sull’Italia

In Italia la green economy dispone di buoni potenziali di sviluppo, come emerge dagli Stati Generali della Green Economy 2022. Numerose imprese hanno intrapreso un percorso verso la transizione green non solo per necessità ma come opportunità di sviluppo anche sui mercati internazionali. A fronte delle buone performance permangono ancora alcune criticità

Stati Generali della Green Economy

«La green economy è ormai un cambiamento in corso», ha dichiarato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile nel discorso tenuto nel corso degli Stati Generali della Green Economy 2022, l’evento promosso dal Consiglio Nazionale della Green Economy in collaborazione con il Ministero della Transizione Ecologica e il patrocinio della Commissione Europea, che si svolge alla Fiera di Rimini, nell’ambito di Ecomondo-Key Energy.

Stati Generali della Green Economy 2022, cresce il rispetto per l’ambiente

«In Italia la green economy dispone di buoni potenziali di sviluppo: numerose imprese hanno intrapreso un percorso verso la transizione green non solo per necessità ma come opportunità di sviluppo anche sui mercati internazionali. L’aumento dei costi dell’energia, la scarsità delle materie prime, possono fare da acceleratore nella direzione green».

La green economy in Italia ha raggiunto risultati importanti che la collocano tra i Paesi europei più green. Anche se si sta sviluppando un crescente rispetto dell’ambiente e i consumatori sono diventati sempre più informati ed esigenti in tema di sostenibilità – che in molti casi orienta le loro scelte – permangono ancora diverse criticità.

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Italia, risultati attesi e mancati

L’Italia è campione europeo dell’economia circolare (supera di molte lunghezze perfino la Germania, che ha una tradizione verde consolidata da lungo tempo); per quanto riguarda l’agricoltura biologica siamo addirittura più avanti rispetto agli obiettivi indicati dall’Unione Europea; aumentano le immatricolazioni delle auto elettriche e riprende la sharing mobility; cresce l’elettricità del fotovoltaico e dell’eolico.

Il rovescio della medaglia è che nel 2021 il consumo di suolo ha toccato il massimo degli ultimi dieci anni ed è calata la quota delle rinnovabili nei consumi finali di energia.

“La nuova sfida della transizione ecologica per le imprese italiane è il tema al centro degli Stati Generali della Green Economy 2022.

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I temi strategici per l’Italia

La Relazione sullo Stato della Green Economy ha fatto il punto sulla situazione della green economy in Italia ed ha evidenziato nove temi strategici:

• Clima – L’Italia è stata colpita duramente dalla crisi climatica: le emissioni sono tornate a crescere con valori superiori alla media europea, annullando la diminuzione registrata durante la pandemia. Soprattutto manca una legge sul clima.

Green City – Le città dovrebbero giocare un ruolo di primo piano nel percorso verso la neutralità climatica, invece sono ancora poche quelle che hanno adottato piani di adattamento ai cambiamenti climatici.

Rinnovabili – Nel 2021 il consumo di energia da fonti rinnovabili è cresciuto del 3% sull’anno precedente. Poiché i consumi di energia sono aumentati, la quota di rinnovabili sul consumo finale di energia è diminuita. La crescita dell’eolico e del fotovoltaico è stata appena sufficiente a compensare il calo di quella idroelettrica e geotermica. Con le autorizzazioni – grande problema italiano – rilasciate per nuovi impianti eolici e solari emerge un miglioramento degli impianti installati entro la fine del 2021 e, ancora di più, il prossimo anno con 4-5 GW. Ma nonostante ciò, l’Italia non riuscirebbe a rispettare il target europeo al 2030.

Risparmio energetico – Nel 2021 l’aumento dei consumi di energia ha riguardato tutti i settori. Il Superbonus del 110% ha rilanciato alcuni settori produttivi ma non ha ridotto in modo rilevante i consumi di energia.

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Economia circolare – Il primato italiano nel campo dell’economia circolare ha contribuito a contenere la domanda di materie prime vergini a fronte delle difficoltà di approvvigionamento e dei prezzi aumentati in modo esagerato. Le performance del riciclo continuano ad essere ottime, ma il 2022 ha posto un problema nuovo: il rallentamento economico sta causando difficoltà di collocazione dei materiali riciclati.

Capitale naturale – Nel 2021 lo stato di conservazione delle specie e degli habitat rimane critica: il 54% della flora e il 53% della fauna terrestri sono in uno stato di conservazione inadeguato o cattivo e l’89% degli habitat tutelati sono in condizioni inadeguate o cattive. La tutela del territorio sta al 21,4% (media Ue 26,4%), rispetto all’obiettivo europeo del 30% entro il 2030.

Consumo di suolo e risorse idriche – Il 2021 ha registrato il consumo di suolo più alto degli ultimi dieci anni, ben al di sopra della media europea. La crisi climatica impone il corretto uso e il risparmio delle risorse idriche: invece dei circa 10 miliardi di metri cubi all’anno immessi negli acquedotti per gli usi potabili, 4 miliardi sono dispersi durante il trasporto nelle reti.

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Agricoltura – Nel 2021 la superficie a coltivazione biologica è cresciuta in Italia del 4,4% rispetto al 2020, portandola al 17,4% del totale coltivato. Il target europeo richiede il 25% di terreni coltivati a biologico entro il 2030.

Mobilità – I segni di cambiamento sono evidenti: le immatricolazioni calano per le auto a benzina (-16%) e diesel (-29%), aumentano le auto elettriche (+127%) e ibride (+91%), cresce la sharing mobility.