Dopo quasi 2 anni di confronto, l’iniziativa internazionale Science-Based Target iniziative presenta il set di criteri con cui aziende e attori finanziari possono allineare il proprio business e portafoglio nel settore delle costruzioni a una traiettoria compatibile con 1,5°C
Emissioni, sistemi basati su fonti fossili, ristrutturazioni: i paletti dello standard net-zero per edifici
Dalla riduzione dei fabbisogni di fonti fossili al taglio delle emissioni operative, al calo delle emissioni incorporate nei passaggi della filiera a monte, fino a più attenzione per ammodernamento e ristrutturazione. Sono le 4 azioni chiave per assicurare la sostenibilità di chi investe nel settore delle costruzioni, secondo i nuovi standard net-zero rilasciati a fine agosto da SBTi, la Science-Based Target initiative.
Con la pubblicazione dei nuovi criteri, SBTi aggiorna e completa le indicazioni alle aziende e agli attori finanziari che si muovono nella filiera degli edifici e vogliono certificare l’allineamento alla traiettoria giusta per tenere il riscaldamento globale sotto la soglia di 1,5 gradi.
I nuovi standard net-zero per il settore edifici
Gli standard net-zero rilasciati da SBTi sono il frutto di quasi due anni di processo di consultazione e di test con stakeholder di tutto il mondo. I criteri finali che compongono lo standard net-zero sono suddivisi in 4 ambiti d’azione:
- Stop alle installazioni di sistemi basati su combustibili fossili. Serve un impegno pubblico a interrompere l’installazione di sistemi di riscaldamento, cottura, produzione di energia e acqua calda basati su combustibili fossili a partire dal 2030 al più tardi.
- Ridurre le emissioni operative in uso. Per rientrare nello standard SBTi, gli aderenti devono ridurre le emissioni associate all’uso energetico di un edificio secondo specifici percorsi indicati dall’iniziativa. Questi percorsi sono stati sviluppati in collaborazione con Carbon Risk Real Estate Monitor (CRREM) e tengono conto delle specificità regionali sia per quanto riguarda il mix elettrico sia per l’uso degli edifici.
- Ridurre le emissioni incorporate. SBTi prevede che la superficie globale costruita crescerà di circa il 15% entro il 2030, di cui quasi l’80% nelle economie in via di sviluppo. I criteri dell’iniziativa richiedono di stabilire un obiettivo per ridurre le emissioni derivanti da materie prime, produzione, trasporto ed edilizia.
- Ristrutturare edifici inefficienti. Dato che l’80% degli edifici attuali rimarrà in piedi fino al 2050, il tasso di ristrutturazione globale deve più che raddoppiare entro fine decennio per allinearsi allo scenario Net Zero descritto dall’Agenzia internazionale dell’energia (IEA). L’SBTi raccomanda alle aziende di impegnarsi a implementare miglioramenti dell’efficienza energetica per decarbonizzare i vecchi edifici.