Per i consumatori la sostenibilità sociale d’impresa sta diventando un driver di scelta, per le aziende un fattore di crescita e di credibilità. Una produzione attenta ai valori etici può soddisfare la qualità del prodotto e la qualità di vita delle persone
di Isabella Ceccarini
(Rinnovabili.it) – La sostenibilità sociale d’impresa può essere un volano per la ripresa delle aziende, provate dagli effetti della pandemia? Può essere un vantaggio competitivo? A quanto pare la risposta è affermativa, perché sono gli stessi consumatori ad essere più attenti al tema, soprattutto i più giovani per i quali la sostenibilità sociale è un driver di scelta; consapevoli del fatto che le sorti del Pianeta dipendono anche dalle loro scelte, molti consumatori sono disposti a cambiarle per ridurre l’impatto ambientale e alcuni di loro pagherebbero anche qualcosa in più per prodotti di aziende attente alla sostenibilità sociale.
Dopo anni in cui si doveva rispondere al profitto ad ogni costo, oggi – vuoi per i cambiamenti climatici e i correlati problemi ambientali, vuoi perché la pandemia ci ha reso consapevoli di essere tutti sulla stessa barca – produttori e consumatori credono in una produzione attenta ai valori etici, che soddisfi la qualità dei prodotti senza dimenticare la qualità di vita delle persone; sempre più aziende si dimostrano illuminate ed attente al benessere dei loro dipendenti, che in condizioni migliori sono più responsabili e produttivi.
Ma come si diventa credibili dal punto di vista della sostenibilità sociale, che è qualcosa che va oltre la qualità del prodotto? Se da un lato è importante una comunicazione efficace, ancora più importante è l’azione, ovvero fare le cose e poi comunicarle.
Una multinazionale virtuosa
È il caso del Gruppo Bolton, una multinazionale italiana le cui attività spaziano dagli alimentari (Rio Mare, Palmera e Simmenthal) ai prodotti per la casa (Omino Bianco, WC Net, Smac, Vetril, Argentil), dai cosmetici (Collistar) ai prodotti per l’igiene della persona (Neutro Roberts, Borotalco, Chilly) fino alla colla UHU: 50 marchi che è impossibile non conoscere. Il Rapporto di sostenibilità 2019 di Bolton riporta dati significativi: 11.000 persone, 50 marchi prestigiosi, diffuso in 146 paesi, l’impegno per assicurare opportunità e risorse alle generazioni future, la promozione dell’utilizzo sostenibile di risorse naturali e materie prime, l’83% di carta riciclata o certificata FSC, il 40% del packaging derivato da materiale riciclato, il 70% del tonno da pesca responsabile, lavorare in ottica di circolarità per ridurre l’impatto ambientale dei processi di produzione.
Dal punto di vista energetico, gli stabilimenti hanno diminuito le emissioni di CO2 del 14%, il 76% dell’energia elettrica proviene da fonti rinnovabili, il 96% dei rifiuti viene riciclato o recuperato. Il valore aggiunto della sostenibilità sociale di Bolton è nell’attenzione alle persone e alla loro crescita e nel sostegno alle comunità in cui opera: 800 dipendenti del Gruppo Bolton sono coinvolti nell’indagine Great Place to Work, la sicurezza nei luoghi di lavoro è una priorità, il 78% degli stabilimenti hanno la certificazione ISO 45001 in Europa, i dipendenti in Ecuador e Marocco possono usufruire di programmi per l’accesso all’istruzione e ai servizi per la salute.
La sostenibilità sociale esce dall’azienda
La sostenibilità sociale per Bolton esce dal perimetro aziendale per andare all’esterno. Ci sono casi in cui le partnership si rivelano preziose: così sono nate le collaborazioni con Fondazione Veronesi (finanziamento di borse di ricerca in ambito oncologico, cardiologico e delle neuroscienze), TOG-Together to Go (sostegno al centro di eccellenza per la riabilitazione di bambini affetti da disordini neurologici gravi), Banco Alimentare (recupero dei pasti non consumati nella mensa aziendale e collaborazione attiva alla “Giornata Nazionale della Colletta Alimentare”, in cui i dipendenti sono coinvolti come volontari e sostegno alimentare a 2,5 milioni di persone), Save the Children (contribuire a garantire il diritto all’istruzione di bambini e adolescenti attraverso il progetto We Care for Child Education, che accompagna nello studio 25.000 studenti in Italia).
Ma soprattutto Bolton si impegna per garantire una crescita sostenibile di lungo periodo per creare un equilibrio uomo, ambiente e società. Tra gli impegni più strettamente ambientali di Bolton c’è anche un accordo con WWF per raggiungere il 100% di pescato sostenibile al 2024 e un altro con Oxfam per una filiera ittica più equa nei paesi meno sviluppati.