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Sheba, gatti e pesci per salvare le barriere coralline

Sheba, noto marchio di alimenti per gatti, ha realizzato un progetto di salvaguardia ambientale per ripristinare le barriere coralline. L’obiettivo è raggiungere la completa sostenibilità e responsabilizzare i consumatori

Photo by QUI NGUYEN on Unsplash

Sheba, un noto marchio di alimenti per gatti ha pensato di metterli insieme ai pesci in un progetto di salvaguardia ambientale per il ripristino delle barriere coralline.

Le aspettative dei consumatori

Varie le considerazioni a monte del progetto. Prima di tutto le aspettative dei consumatori nei confronti dei brand: l’attenzione alla sostenibilità del marchio e alla realizzazione di progetti che vadano in questa direzione è sempre più radicata.

Ormai ci si aspetta che un prodotto abbia un impatto positivo sulla salute del Pianeta e dei suoi abitanti, sia persone che animali, ai quali i padroni dedicano grandi cure.

Ma come può un marchio di cibo per gatti pensare di cambiare il mondo? E in che modo può intervenire per ripristinare le barriere coralline? Sheba dimostra che basta volerlo, e un passo dopo l’altro le idee si trasformano in realtà.

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Pesce sostenibile MSC

Il primo passo di Sheba è stato utilizzare pesce sostenibile: il marchio blu di MSC (Marine Stewardship Council) certifica che il pesce proviene da fonti tracciabili e sostenibili. Attualmente l’83% dei prodotti Sheba ha il marchio MSC, ma l’obiettivo è arrivare al 100%.

Il passo successivo è venuto dalla consapevolezza che una parte dei pesci che compongono i menù per gatti proviene dalle barriere coralline, uno degli ecosistemi che più sta soffrendo a causa dell’inquinamento: di questo passo il 90% dei coralli morirà entro il 2043.

Ripristinare le barriere coralline richiede un tempo lungo, cura e pazienza. È stata installata una rete di strutture esagonali (spider) in acciaio ricoperte di sabbia e frammenti di corallo nelle zone più spoglie di due barriere coralline per una superficie complessiva di tre ettari.

La campagna Hope Grows

Il programma di Sheba è supportato dalla campagna Hope Grows: su una delle barriere coralline è stato scritto HOPE (grande come una piscina olimpionica), visibile anche su Google Maps.

L’esperimento si è dimostrato efficace: le zone ripopolate di corallo hanno a loro volta attirato una grande varietà di pesci e altre creature marine.

In due anni i coralli sono tornati sul 70% della superficie e la presenza di pesci è cresciuta del 300%: non solo un valore ambientale, ma anche una garanzia di sicurezza alimentare e possibilità di lavoro per le comunità locali.

Il progetto di Sheba riguarda in primis l’azienda e il prodotto, ma vuole agire anche sulla responsabilizzazione dei consumatori.

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Obiettivi in corso di realizzazione

Mars, che produce Sheba e una lunga serie di altri prodotti per l’alimentazione sia umana che animale, usa energia rinnovabile 100% in 10 fabbriche su 13, ha l’obiettivo di arrivare a rifiuti zero in discarica e di dimezzare l’uso di acqua entro il 2025.

Gli obiettivi in corso di attuazione sono stock ittici sostenibili al 100%, ridurre il 20% delle emissioni di gas serra della carne bovina, approvvigionamento di soia che non contribuisce alla deforestazione entro 10 anni, ridurre gli imballaggi entro il 2025 e riprogettare il packaging, carta da fonti certificate 100%, imballaggi con il 30% di plastica riciclata entro il 2025.