Dallo stop ai sussidi fossili alla tassazione degli extraprofitti e dei grandi patrimoni. Da una tassa sulle transazioni finaziarie alla redistribuzione del 20% della spesa militare. Oil Change International raccoglie 12 misure che consentirebbero di raccogliere abbastanza risorse per affrontare la crisi climatica in modo più giusto
Il rapporto di Oil Change International: il Nord Globale può pagare
Una tassa sugli extraprofitti fossili. Lo stop e la riconversione dei sussidi che danneggiano ambiente e clima. Una tassa sul patrimonio per i super ricchi. Con questa ricetta, i paesi a economia avanzata potrebbero raccogliere fino a 5 volte più risorse per la finanza climatica di quelle chieste dai paesi più colpiti dall’impatto del cambiamento climatico. Non 1.000 miliardi di dollari ogni anno, ma 5.300.
Lo sostiene Oil Change International, un think tank indipendente, in un rapporto pubblicato il 24 settembre dove indica la rotta per affrontare il dossier numero uno della Cop29. Il prossimo vertice sul clima che si terrà a Baku, in Azerbaijan, a fine novembre, sarà infatti in gran parte dedicato a definire il quadro della finanza climatica post 2025.
“Il successo della COP29 dipenderà dalla capacità dei paesi di concordare un nuovo obiettivo di finanziamento per il clima (NCQG) di almeno 1.000 miliardi di dollari all’anno in sovvenzioni e finanziamenti equivalenti a sovvenzioni per la mitigazione, l’adattamento, le perdite e i danni”, ricorda Oil Change International.
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Da dove prendere le risorse per la finanza climatica?
Il rapporto elenca 12 misure da implementare per raccogliere nuove risorse per la finanza climatica. I provvedimenti includono proposte radicali e controverse, come la tassazione sui super ricchi, priorità individuate da tutti i rapporti Onu sul clima più recenti, modifiche di policy già allo studio ma ancora da tradurre in concreto.
Se fossero adottate dai paesi del Nord Globale (quelli che, ai fini Unfccc, sono classificati come economie avanzate e rientrano nell’Annex II), queste misure permetterebbero di raccogliere 5.300 miliardi di dollari ogni anno. Più del doppio di quanto l’Onu stesso ha stimato come fabbisogno minimo per garantire risorse adeguate per interventi di mitigazione e adattamento in un mondo sempre più vicino alla soglia di 1,5 gradi di riscaldamento globale. Se, invece, fossero adottate da tutti i paesi, farebbero racimolare 10.300 miliardi di dollari l’anno.
Questa tabella riassume le misure proposte per aumentare le risorse per la finanza climatica. Per ciascuna misura è indicato il valore potenziale stimato:
| MISURA | IMPORTO ANNUALE (NORD GLOBALE / PAESI ANNEX II) | IMPORTO ANNUALE (GLOBALE) |
| Interrompere equamente i finanziamenti pubblici, i sussidi diretti e gli investimenti delle aziende statali nei combustibili fossili. | $270 miliardi | $846 miliardi |
| Tassa sui danni climatici per l’estrazione di combustibili fossili. | $160 miliardi | $618 miliardi |
| Tasse sull’aviazione e sul trasporto marittimo. | $81 miliardi – tassa sui frequent flyer | $100 miliardi – Tassa Marittima IMO |
| Risparmi dall’evitare l’espansione di autostrade e strade. | $185 miliardi | $395 miliardi |
| Tasso minimo di imposta sulle società al 25%. | $395 miliardi | $479 miliardi |
| Aumento delle tasse sulla ricchezza per multimilionari e miliardari. | $2.560 miliardi | $5.640 miliardi |
| Repressione dell’evasione fiscale. | $363 miliardi | $483 miliardi |
| Tassa sulle transazioni finanziarie. | $240 miliardi | $327 miliardi |
| Tassa sulle vendite annuali delle grandi aziende tecnologiche, armamenti e moda di lusso. | $112 miliardi | $112 miliardi |
| Redistribuzione del 20% della spesa pubblica militare. | $260 miliardi | $454 miliardi |
| Nuove emissioni e redistribuzione dei Diritti Speciali di Prelievo, o una nuova valuta multilaterale non legata al dollaro. | $500 miliardi | $500 miliardi |
| Cancellazione dei pagamenti del debito nei paesi a basso e medio reddito inferiore. Per il debito pubblico esterno e garantito pubblicamente. | $109 miliardi | $142 miliardi |
