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Valutare i rischi climatici, l’FSB propone nuove metriche

L’ente che coordina le autorità finanziarie nazionali per promuovere la stabilità del sistema finanziario globale propone metriche e un approccio in grado di catturare rischi compositi e tenenza al contagio tra diversi settori dell’economia e della finanza

Rischi climatici: l’FSB propone metriche per valutare rischi composti
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Se non gestiti adeguatamente, i rischi climatici potrebbero scatenare crisi sistemiche con impatti significativi sul sistema finanziario globale e sull’economia reale. Per evitare questo scenario, istituzioni e aziende devono migliorare il modo in cui valutano i rischi fisici e di transizione.

A questo obiettivo è dedicato un recente rapporto del Financial Stability Board (FSB), un ente che coordina le autorità finanziarie nazionali e gli organismi di regolamentazione internazionale per promuovere politiche efficaci per la stabilità finanziaria.

Al centro del documento, un nuovo quadro analitico e una lista di metriche utili per valutare le vulnerabilità legate alla crisi climatica. L’approccio è prospettico e mira a intercettare col dovuto anticipo rischi alla stabilità generati da crisi che si sovrappongono e i loro effetti composti, innescati da fattori climatici.

“Gli shock climatici innescano le tipiche vulnerabilità nelle valutazioni della stabilità finanziaria, come i rischi di credito, di mercato e di liquidità, ma sono più complicati da analizzare data la loro natura e le incertezze su tempi e portata”, spiega il rapporto. “Il quadro analitico traccia il modo in cui i rischi climatici fisici e di transizione possono essere trasmessi e amplificati all’interno del sistema finanziario globale”.

Uno dei casi che esemplificano questi rischi è quello del cambiamento della copertura assicurativa per fattori o eventi collegati alla crisi climatica. Basti pensare a come gli incendi in California abbiano già sconvolto il mercato assicurativo dello stato negli ultimi anni, influenzando le politiche degli assicuratori anche in altri mercati. Le cui ripercussioni, a cascata, impattano su altri settori dell’economia e della finanza.

Rischi climatici, le nuove metriche del FSB

L’FSB identifica tre categorie di metriche:

  • Proxies: segnali precoci dei driver di rischio climatico.
  • Metriche di esposizione: per valutare l’entità delle esposizioni finanziarie dirette e indirette.
  • Metriche di rischio: per quantificare gli impatti sui singoli istituti e sul sistema finanziario globale.

I proxy forniscono un segnale precoce sui potenziali driver dei rischi di transizione e fisici.
Includono informazioni sulla probabilità e gravità dei pericoli o sulle potenziali discrepanze di allineamento delle emissioni di gas serra tra i percorsi di transizione proiettati e quelli di riferimento delle diverse giurisdizioni.

Le metriche di esposizione forniscono indicazioni su come i driver di rischio climatico identificati dai proxy potrebbero trasmettersi attraverso il sistema finanziario e influenzare diversi settori (finanziari e non finanziari). Queste metriche si basano su una combinazione di informazioni specifiche sul clima, settoriali e finanziarie.

Le metriche di rischio utilizzano le informazioni contenute nei proxy e nelle metriche di esposizione per quantificare la portata degli impatti finanziari man mano che gli shock climatici si trasmettono attraverso il sistema finanziario interagendo con le vulnerabilità. Alcuni esempi di queste metriche di rischio includono la sensibilità di un portafoglio ai fattori climatici, le valutazioni, la leva finanziaria e la trasformazione della liquidità.

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