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Coronavirus: l’Italia e altri 9 Paesi chiedono un “recupero verde”

Il Belpaese, assieme a Svezia, Paesi Bassi, Spagna e altri 6 Stati Membri esortano l'Unione europea ad adottare un piano di ripresa economica che non tradisca la la lotta climatica. Servono maggiori investimenti a sostegno delle energie rinnovabili e dei trasporti sostenibili

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Josep Borrell Fontelles durante la videoconferenza dei ministri delle finanze. Credits: European Union

Dieci ministri dell’ambiente europei firmano la richiesta di un Piano di recupero verde contro la crisi del Covid-19

(Rinnovabili.it) – La pandemia di coronavirus non sta risparmiando neppure la transizione energetica. E mentre i nuovi investimenti e le catene di approvvigionamento rallentano, la sorte della decarbonizzazione europea appare un po’ in bilico. È per questo motivo che dieci Stati membri hanno esortato l’Unione europea a portare avanti un piano di recupero verde. In una lettera aperta, i ministri dell’ambiente di Italia, Spagna, Paesi Bassi e altre 7 nazioni hanno sostenuto l’importanza di allineare la ripresa economica con il Green deal pubblicato da Bruxelles a fine 2019.

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La missiva arriva, non a caso, in contemporanea alla videoconferenza dell’Ecofin, in cui è stato concordato concordato un pacchetto da 540 miliardi di euro per sostenere gli Stati membri nella crisi Covid-19. Un’intesa non facile, raggiunta dai ministri delle finanze nella sera di giovedì, dopo un’intensa tornata di colloqui bilaterali. Ora, però, tocca ai leder dei Ventisette trovare un accordo sul piano di risanamento e su come pagarlo. E il timore che la lotta climatica finisca in secondo piano non è esagerato.

D’altra parte la crisi del coronavirus ha avuto due precisi effetti sulla questione climatica. Da un lato le misure di blocco hanno immobilizzato i Paese europei, facendo crollare emissioni e inquinamento; dall’altro hanno dato la scusa ai grandi produttori per chiedere uno slittamento dei target ambientali.

In realtà, i leader del Blocco aveva già accennato il mese scorso all’esigenza di un Piano di recupero verde, ma senza promettere misure specifiche.

Non scordare il Green Deal europeo

“Dobbiamo inviare un forte segnale politico al mondo e ai nostri cittadini: l’UE darà l’esempio anche in tempi difficili come quelli attuali, e aprirà la strada alla neutralità climatica e all’adempimento dell’accordo di Parigi”, afferma la lettera.

La missiva riporta le firme anche di Austria, Danimarca, Finlandia, Portogallo, Lettonia, Lussemburgo e Svezia. I 10 ministri chiedono un piano di recupero verde che aumenti il sostegno alle rinnovabili, ai trasporti sostenibili, all’efficienza energetica e ad altre misure pro decarbonizzazione.

“Il Green Deal costituisce una nuova strategia di crescita per l’UE – scrivono – che è in grado di offrire i vantaggi economici e nella creazione di posti di lavoro, accelerando al contempo la transizione verde in modo efficiente in termini di costi”.

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