La Polonia è stato il primo paese europeo ad emettere green bond sovrani
(Rinnovabili.it) – Erano attesi con impazienza, da quando la Polonia nel dicembre 2016 aveva inaugurato il mercato Europeo. Oggi anche per l’Italia è arrivato il momento di aprire le porte dei green bond sovrani, titoli di debito emessi da governi i cui proventi finanziano progetti benefici per l’ambiente.
Il trend delle obbligazioni verdi statali è cresciuto progressivamente nel Vecchio Continente. Alla Polonia, apripista indiscussa del settore – è seguita velocemente la Francia (gennaio 2017), quindi il Belgio (febbraio 2018), Lituania e Irlanda (entrambe nella primavera 2018). L’anno successivo si sono aggiunti i Paesi Bassi e nel 2020 anche Germania, Svezia e Ungheria. Questa formula è stata scelta per finanziare progetti come impianti rinnovabili, trasporto a basse emissioni, la tutela della biodiversità o la lotta all’inquinamento idrico.
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Inizia il conto alla rovescia nazionale
Anche l’Italia si appresta ad emettere i suoi primi green bond sovrani, come affermato ieri dal viceministro dell’Economia, Antonio Misiani. Parlando dall’incontro organizzato dall’associazione Transizione ecologica solidale (TES), Misani ha spiegato che “nei prossimi mesi sarà emessa un’obbligazione, da parte del governo italiano, strettamente legata a obiettivi verdi”. Si tratta in realtà di una conferma di quanto disciplinato nella legge di Bilancio 2020. Nel dettaglio il provvedimento prevede la possibilità per il Ministero dell’Economia e delle Finanze di “inserire tra le spese rilevanti nell’ambito dell’emissione di titoli di Stato cosiddetti Green Bond la quota di interventi finanziata con risorse statali”. Così come quelli “finanziati dalle Amministrazioni Centrali dello Stato […] a sostegno dei programmi di spesa orientati al contrasto ai cambiamenti climatici, alla riconversione energetica, all’economia circolare, alla protezione dell’ambiente e alla coesione sociale e territoriale”.
Secondo quanto annunciato da Misiani, i nuovi green bond sovrani “saranno presumibilmente di durata superiore ai dieci anni”.
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“Nell’ottica della transizione ecologica sarà cruciale il collegamento tra il mondo della finanza e le imprese”, ha commentato dallo stesso incontro Bernardo Mattarella, a.d. di Medio Credito Centrale. “Gli strumenti sono i prestiti obbligazionari finalizzati, come i green e social bond. L’Italia è al nono posto in Europa per questo tipo di emissioni […] anche perché sono tipiche di grandi imprese mentre il nostro Paese è caratterizzato da un tessuto di piccole e medie aziende ed è molto bancocentrico. Rendere più appetibili per gli intermediari finanziari le emissioni con finalità sociali o green può essere utile per far sì che gli stessi intermediari selezionino investimenti eleggibili”.