Il rapporto annuale della Banca Mondiale fotografa la situazione dei mercati del carbonio e delle tasse sulla CO2 negli ultimi 12 mesi. L’espansione è lenta e i prezzi non sono quasi mai adatti a centrare i target di Parigi
Il prezzo della CO2 deve battere tra i 50 e i 100$/t per centrare gli 1,5°C
(Rinnovabili.it) – Nel 2021 i proventi dei mercati del carbonio globali sono cresciuti del 60% rispetto all’anno precedente, toccando la cifra record di 84 miliardi di dollari. Un’impennata che dipende in larghissima parte dall’aumento dei prezzi della CO2, non da un’espansione dei sistemi ETS. Che procede molto lenta. Lo afferma la Banca Mondiale nel consueto rapporto annuale sugli emission trading schemes, State and Trends of Carbon Pricing 2022.
In numeri assoluti, i mercati del carbonio attivi l’anno scorso in tutto il mondo sono saliti a 34, 3 in più dell’anno precedente (uno stato degli USA, l’Oregon, e due province canadesi, Ontario e New Brunswick), mentre i paesi che implementano forme di tassa sulla CO2 sono 37, 1 in più del 2020 (Uruguay). Cresce poco anche la copertura sul totale delle emissioni globali, che è salita appena dello 0,15% e resta ancora sotto il 25%.
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“Il rapido aumento dei prezzi della CO2 dei sistemi ETS, insieme all’avvio di nuovi sistemi ETS, ha visto un’impennata delle entrate dei sistemi ETS, che per la prima volta hanno superato le entrate della carbon tax”, si legge nel report. “Tuttavia, i prezzi nella maggior parte delle giurisdizioni rimangono al di sotto di quanto necessario per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e “mantenere gli 1,5°C a portata di mano”. Con pochi nuovi strumenti o espansioni settoriali quest’anno, la copertura globale dei prezzi del carbonio è aumentata solo marginalmente nell’anno che precede l’aprile 2022”.
Nonostante l’aumento storico del prezzo della CO2 in molte regioni, soltanto il 4% delle emissioni globali è attualmente coperto da un prezzo diretto del carbonio che segue la traiettoria giusta verso il 2030. Una crescita altrettanto sostanziosa è quella registrata dai mercati del carbonio volontari. Nel 2021, questi sistemi hanno raccolto oltre 1 miliardo di dollari per la prima volta. Un record che dipende soprattutto dal grande interesse del settore privato per questa forma di carbon pricing.
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