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Fermate la babele di ETS, serve un prezzo del carbonio globale

La Net Zero Asset Owner Alliance propone un sistema ibrido che tenga insieme e armonizzi gli strumenti già esistenti: un corridoio di prezzi, compresi tra un tetto massimo e una soglia minima stabiliti a priori

Prezzo del carbonio globale: la proposta della Net Zero Asset Owner Alliance
Foto di Steve Buissinne da Pixabay

Il prezzo del carbonio globale proposto in vista della Cop26

(Rinnovabili.it) – La Cop26 deve forgiare un prezzo del carbonio globale. Solo così la spinta della transizione energetica diventerà abbastanza robusta da centrare gli obiettivi sul clima al 2030. La richiesta arriva dalla Net Zero Asset Owner Alliance, un gruppo composto da 43 dei più grandi investitori e player finanziari al mondo con un portafoglio complessivo di oltre 6mila mld di dollari.

“Attualmente, circa l’80% delle emissioni globali di carbonio non è ancora coperto da meccanismi di tariffazione del carbonio come schemi di scambio di quote di emissioni o tasse”, argomentano gli investitori. Quindi i margini di manovra per migliorare ci sono tutti. Ma i problemi non finiscono qui. Il restante 20% è sì coperto da sistemi ETS o strumenti simili, ma il panorama è troppo frammentato e ciascun paese adotta piani, tariffe e obiettivi per conto suo.

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Effettivamente, al momento c’è una babele di meccanismi e tariffe sul carbonio. Secondo un rapporto pubblicato di recente dalla Banca Mondiale, gli strumenti attivi nel mondo sono in tutto 64 e coprono circa il 21% delle emissioni globali di gas serra. In questa babele di mercati e strumenti, l’alleanza propone principi che vedranno tutti i paesi e le regioni fissare obiettivi di emissioni nette zero chiari e legalmente vincolanti, supportati da misure regolamentate di carbon-pricing, piani di implementazione dettagliati e traguardi intermedi di riduzione delle emissioni.

La proposta consiste in un ventaglio di meccanismi di prezzo del carbonio, uno “schema ibrido tra scambio di emissioni o schemi cap-and-trade (ETS) e tasse o imposte sul carbonio”. Un “corridoio” delineato da “un prezzo minimo di mercato, il floor, per fornire certezza agli investitori, e da “un prezzo massimo di mercato, il tetto che eviti rapidi aumenti dei prezzi e prevenga “contraccolpi che potrebbero minare il sostegno politico per il prezzo del carbonio”.

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