Tokyo studia le misure per introdurre un prezzo del carbonio
(Rinnovabili.it) – Nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni. E finalmente un prezzo del carbonio. Sono le due politiche climatiche di punta che il governo giapponese prepara per il 2021. Con l’arrivo al governo del nuovo premier Yoshihide Suga, Tokyo ha accelerato in modo evidente sia sugli impegni climatici che sulla transizione energetica.
Le nuove misure sono state preannunciate dal vice ministro dell’Ambiente giapponese, Tokutaro Nakai, in un’intervista concessa all’agenzia stampa Reuters. Si tratta soltanto di indirizzi di massima: è di ieri la decisione di Suga di dare mandato ai ministeri dell’Ambiente e dell’Industria di preparare i testi dei provvedimenti.
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Tutte le opzioni sono ancora sul tavolo, per quanto riguarda il prezzo del carbonio. In particolare due. Un sistema di scambio di quote vero e proprio, quindi un mercato del carbonio comparabile all’ETS (Emission trading scheme) europeo. Oppure una carbon border tax, una tariffa aggiuntiva da pagare alla dogana sulle merci in entrata in base alle emissioni prodotte. Per Nakai “entrambe le idee saranno sul tavolo di discussione il prossimo anno”, ma sembra che Tokyo metterà davvero un prezzo del carbonio.
Quanto al taglio delle emissioni, invece, il vice ministro è stato ancora più vago. L’unica certezza è che è allo studio una riduzione ulteriore. Attualmente, il Giappone ha l’obiettivo di abbassare le sue emissioni del 26% entro il 2030. L’idea di Suga sarebbe quella di alzare tale percentuale, anche per dare coerenza alle sue politiche climatiche e renderle adeguate al raggiungimento della neutralità climatica entro la metà del secolo. “Non abbiamo ancora un numero specifico, ma la direzione è verso una riduzione”, si è limitato ad affermare Nakai.
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Dopo la promessa della neutralità climatica, arrivata a fine ottobre, il premier Suga ha avviato una revisione complessiva della legislazione in materia di clima ed energia. In particolare, ha dato nuovi input allo sviluppo dell’idrogeno, che nei piani dovrebbe diventare una delle prime fonti di elettricità entro la fine del decennio.