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Pagamento PNRR, Italia riceva 6a rata. Tra gli obiettivi: digitalizzazione, gestione rifiuti e agro-solare

Pagamento PNRR, Italia riceva la sesta rata. Tra gli obiettivi: digitalizzazione, gestione rifiuti e agro-solare
Fonte Pexels

Anche il sesto pagamento del Pnrr, da 8,7 miliardi di euro è entrato nelle casse italiane: si tratta di 6,9 miliardi di euro in prestiti e 1,8 miliardi di euro in sovvenzioni (al netto del prefinanziamento). Soldi che serviranno per coprire 39 traguardi e raggiungere obiettivi. Ad oggi, il nostro paese ha ricevuto un totale di 122,2 miliardi di euro, sui 194,4 miliardi di euro stanziati per il Piano di ripresa e resilienza italiano.

In totale la Commissione europea ha autorizzato 26,8 miliardi diretti anche a Repubblica Ceca, Germania, Portogallo e Romania, per un totale erogato che ha superato i 300 miliardi di euro.
Questo importante traguardo – spiega l’esecutivo europeo – riflette la portata delle riforme e degli investimenti di trasformazione in corso negli stati membri, che accelerano la transizione verde e digitale e rafforzano la resilienza complessiva dell’Unione“.

Quali obiettivi per l’Italia

I soldi del Pnrr serviranno per portare avanti una serie di riforme nella pubblica amministrazione, attraverso il miglioramento delle risorse umane, gli appalti pubblici e l’amministrazione fiscale, nonché nella politica sociale, tra cui la lotta al lavoro sommerso e il sostegno agli anziani non autosufficienti. Importanti anche gli investimenti nella digitalizzazione, come lo sviluppo di piattaforme logistiche digitali e la modernizzazione dei parchi nazionali, oltre agli sforzi per la sostenibilità, tra cui la gestione dei rifiuti e lo sviluppo dell’agro-solare.

Una nota del governo specifica che la sesta rata servirà a:

Pagamento Pnrr, voci critiche sul cronoprogramma

Secondo le osservazioni di Pietro Petrucco, vicepresidente dell’Ance (associazione nazionale costruttori edili), raccolte dal Corriere della Sera, “circa il 20% dei cantieri del Pnrr che sono sicuramente aperti, con lavori in fase di esecuzione, non risulta come aggiudicato nelle banche dati ufficiali“; dunque ci sarebbero dei ritardi in corso rispetto alla scadenza del 2026, per cui i progetti già avviati sarebbero circa un quinto in più rispetto a quanto risulta al governo.

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