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Record di obiettivi sul clima basati sulla scienza fissati nel 2021

Oltre 2.250 aziende si appoggiano alla Science-Based Targets initiative per fissare target allineati con la scienza climatica. Nel 2021 i numeri sono raddoppiati. E l’80% ha obiettivi coerenti con gli 1,5 gradi

COP26: con i nuovi obiettivi climatici, siamo ancora a +2,4°C
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Il Progress Report SBTi sugli obiettivi sul clima nel 2021

(Rinnovabili.it) – Nel 2021 il numero di aziende che hanno fissato obiettivi sul clima coerenti con la scienza climatica ha fatto un balzo senza precedenti. E adesso rappresentano 38.000 miliardi di dollari, un terzo dei capitali sui mercati mondiali. A tirare le somme è la Science-Based Targets initiative (SBTi), l’organismo globale che consente alle aziende di fissare obiettivi di riduzione delle emissioni in linea con la scienza.

Alla fine dell’anno scorso, erano 2.253 le aziende – distribuite in 70 Paesi e 15 settori industriali – che avevano approvato obiettivi sul clima o impegni di riduzione delle emissioni in linea con le guidelines dell’SBTi. Più del doppio di quelle registrate nel 2020. Di queste, circa l’80% ha fissato dei target che sono allineati con la soglia degli 1,5 gradi.

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Un risultato che dipende in gran parte dal Net-Zero Standard, il primo quadro di riferimento al mondo per la definizione di obiettivi aziendali a zero emissioni in linea con la scienza climatica lanciato lo scorso ottobre. Lo standard comprende le linee guida, i criteri e le raccomandazioni di cui le aziende hanno bisogno per fissare obiettivi net-zero basati sulla scienza e coerenti con la limitazione dell’aumento della temperatura globale a 1,5°C.

Ma l’aspetto più importante che emerge dal resoconto annuale di SBTi è un altro: nel 2021 è stata raggiunta la “massa critica” di aziende necessarie per innescare un cambiamento sempre più rapido nei settori hard to abate. Un dato positivo, soprattutto se letto sullo sfondo delle performance climatiche delle aziende che si appoggiano a SBTi. I risultati degli ultimi anni parlano di una riduzione delle emissioni di scope 1 e 2 del 12% nel 2020 e a una riduzione a lungo termine del 29% dal 2015.

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“L’economia globale deve dimezzare le emissioni entro il 2030 per raggiungere l’obiettivo di Parigi di 1,5°C – e attualmente non è sulla buona strada per farlo”, commenta Lila Karbassi di SBTi e responsabile del programma presso il Global Compact delle Nazioni Unite. “Questo obiettivo si riflette nell’ultimo rapporto dell’IPCC, che lancia un messaggio chiaro: dobbiamo attuare riduzioni rapide e urgenti delle emissioni o affrontare una catastrofe planetaria. L’azione per il clima che stiamo vedendo da parte delle aziende è motivo di ottimismo, ma tutti noi dobbiamo andare oltre e più velocemente per colmare il divario di emissioni”.