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Investimenti privati in mitigazione, l’Italia spende 4 volte meno di Francia e Germania

Mitigazione cambiamenti climatici: Italia investe solo 0,26% pil
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Gli investimenti privati nella mitigazione dei cambiamenti climatici nell’UE sono aumentati del 42% dal 2005 al 2022 in termini reali, arrivando a quota 95,3 miliardi di euro nel 2023. Ma la quota rispetto al pil è rimasta stabile allo 0,5% tra il 2005 e il 2016, con un picco del 0,64% nel 2021. Poi inizia il calo, fino ad arrivare al 0,55% nel 2023.

Mitigazione dei cambiamenti climatici, l’energia fa da traino

È una fotografia con luci e ombre quella scattata da Eurostat. Gli investimenti privati sono essenziali per rafforzare l’efficacia delle misure di mitigazione dei cambiamenti climatici. Soprattutto in alcuni settori economici. Quali sono quelli dove c’è più dinamismo?

Secondo l’ente statistico dell’UE, i settori economici con il volume maggiore di investimenti privati per azioni di mitigazione sono:

Ma la tendenza premia il comparto energetico a discapito dei trasporti (che, peraltro, restano uno dei settori più inquinanti e con la traiettoria di riduzione delle emissioni di gas serra più piatta). Trasporti e stoccaggio, infatti, mostrano una diminuzione relativa dal 60% al 50% degli investimenti totali tra 2005 e 2023. Mentre elettricità e gas aumentano dal 23% al 34%.

Nel 2023, gli investimenti per la mitigazione dei cambiamenti climatici nella fornitura di elettricità e gas ammontavano a circa l’8% del valore aggiunto lordo del settore. Per i trasporti e lo stoccaggio, la quota di investimento era di circa il 6%. Al contrario, gli investimenti per la mitigazione dei cambiamenti climatici nell’edilizia e nella produzione manifatturiera rappresentavano meno dell’1% del valore aggiunto lordo.

L’Italia investe metà della media UE

Anche nell’ambito degli investimenti privati in mitigazione dei cambiamenti climatici, le disparità tra i Ventisette sono piuttosto marcate. In termini di quota del pil, i paesi più virtuosi sono Lituania e Danimarca (arrivano all’1,5%), seguite da Lettonia e Svezia (1,2%). In coda alla classifica troviamo invece Cipro e Irlanda (meno dello 0,1% del pil).

E l’Italia? Paesi come Germania e Francia hanno trainato la crescita dell’investimento complessivo a livello UE. Non si può dire lo stesso del Belpaese. A partire dal “peso specifico”. Nel 2023, Berlino investe 18,5 mld euro l’anno, Parigi 21,6 mld. L’Italia si ferma appena sotto quota 5 miliardi, 4 volte meno della Francia. Eravamo alla pari con Parigi solo nel 2005, poi le traiettorie si sono divaricate nettamente. E se 20 anni fa eravamo sopra la Germania, dal 2011 Berlino ci ha superati definitivamente.

L’Italia investe poco meno della media UE nel settore trasporti (il 47,9% del totale contro il 50,3%), mentre investe poco di più della media comunitaria per energia e manifatturiero. Ma il volume di investimenti privati resta ben al di sotto delle sue potenzialità, nel paragone col resto d’Europa. L’Italia si ferma infatti allo 0,26% del pil per gli investimenti in mitigazione dei cambiamenti climatici. Nel 2005 era lo 0,48%, nel 2015 era già sceso allo 0,34%, poi il crollo dal 2022.

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