La Fondazione per la Sostenibilità ha lanciato il Digital Sustainability Index, uno strumento per misurare la consapevolezza dell’impatto delle tecnologie digitalizzazione
Digital Sustainability Index, si chiama così il nuovo strumento utile a misurare la consapevolezza della sostenibilità e l’utilizzo sostenibile degli strumenti tecnologici. L’indice, messo a punto dalla Fondazione per la Sostenibilità, ha mostrato che il 26% degli italiani orienta i propri comportamenti e l’utilizzo degli strumenti digitali con una particolare attenzione alla sostenibilità. Sono i “sostenibili digitali”, profilo in contrapposizione agli “insostenibili analogici”, il 31% della popolazione che invece non utilizza strumenti tecnologici e non ha atteggiamenti sostenibili. Obiettivo è infatti non solo misurare la digitalizzazione o l’attenzione alla sostenibilità, bensì la capacità di utilizzo del digitale come strumento di sostenibilità.
La progettazione del Digital Sustainability Index
L’indice è stato costruito a partire di 3.600 interviste a un campione rappresentativo della popolazione nazionale. I risultati differenziano la popolazione in quattro profili.
I più numerosi sono gli “insostenibili analogici”, che rappresentano il 31% della popolazione. Sono i cittadini e le cittadine che non utilizzano strumenti digitali né assumono comportamenti orientati alla sostenibilità.
Secondo i “sostenibili digitali”, il profilo opposto, che sono il 26%. Si tratta della fascia di popolazione che invece utilizza in maniera consapevole le tecnologie per assumere atteggiamenti sostenibili. Al terzo posto troviamo invece gli insostenibili digitali (25%), che utilizzano abitualmente strumenti tecnologici ma non hanno alcuna attenzione alla sostenibilità del proprio operato. Ultimi in termini di rappresentatività di “sostenibili analogici”: solo il 18% degli intervistati infatti, pur non utilizzando strumenti digitali, assume comportamenti sostenibili.
I calcoli sono stati effettuati applicando a ognuno dei profili un coefficiente, il DiSI, che misura la propensione all’uso digitale per la sostenibilità.
Cosa emerge dal Digital Sustainability Index
L’obiettivo dell’indice è quello di mostrare la consapevolezza dell’utilità degli strumenti digitali per assumere comportamenti virtuosi. Le pratiche e gli atteggiamenti misurati sono l’economia circolare, l’utilizzo di strumenti per il risparmio energetico o di piattaforme di sharing. Ci sono anche altri criteri, come il fair commerce e altri tipi di comportamenti sostenibili.
Al primo posto in classifica c’è il Trentino Alto Adige, con un buon tasso di digitalizzazione e un elevato coefficiente di consapevolezza del ruolo della tecnologia nella sostenibilità tra i suoi cittadini. Segue il Molise, che ha sue caratteristiche peculiari. Seppure l’indice di digitalizzazione risulti tra i più bassi, l’elevata consapevolezza dei cittadini digitali delle potenzialità della tecnologia come strumento per la sostenibilità fa loro scalare la classifica. Il profilo della regione è radicalmente opposto a quello della Lombardia che, pur godendo di un elevato livello di digitalizzazione, ha scarso interesse per la sostenibilità tra i suoi cittadini, che anzi non ritengono che la tecnologia possa essere uno strumento volto a migliorare questo aspetto nei propri comportamenti. Terzo il Lazio, cui seguono Friuli Venezia Giulia e Sardegna. All’ultimo posto la Toscana, che con Marche e Piemonte chiudono la classifica.