Gli strumenti operativi che applicano un prezzo alle emissioni di CO2 sono ormai 75 in tutto il mondo. In 10 anni sono passati dal coprire il 7% delle emissioni globali al 24%. Ma solo l’1% dei gas serra è regolato da prezzi del carbonio su livelli adeguati per centrare gli obiettivi di Parigi
Banca Mondiale: i mercati del carbonio sono “uno degli strumenti più potenti” per tagliare i gas serra
L’anno scorso i proventi dei mercati del carbonio globali hanno superato per la 1° volta la soglia simbolica dei 100 miliardi di dollari, arrivando a 104 mld. Di cui più della metà è stata impiegata per finanziare programmi per la tutela dell’ambiente e del clima. Dati che dimostrano che mettere un prezzo al carbonio è “uno degli strumenti più potenti” per aiutare i paesi a ridurre le proprie emissioni, sostiene un rapporto della Banca Mondiale pubblicato il 21 maggio.
Solo l’1% dei gas serra coperti dai mercati del carbonio globali sono allineati a Parigi
Nell’11° edizione del monitoraggio globale dei carbon markets, la Banca Mondiale segnala alcuni trend decisamente positivi. Circa 10 anni fa, gli strumenti per il carbon pricing attivi in tutto il mondo coprivano solo il 7% delle emissioni globali. Oggi siamo arrivati al 24%. E i mercati del carbonio globali sono arrivati a 75, con le recenti aggiunte di Australia, Ungheria, Slovenia, Taiwan, Messico, e soprattutto la Cina.
L’altro aspetto decisamente positivo è la facilità con cui questi strumenti possono essere – e vengono effettivamente – adattati alle particolari condizioni nazionali e regionali. I paesi a economia avanzata e industrializzati rappresentano ancora la quota maggiore dei mercati del carbonio, ma strumenti simili prendono piede sempre di più anche in paesi a medio reddito. Brasile, India, Cile, Colombia e Turchia stanno calibrando i loro carbon market e li dovrebbero rendere operativi in breve tempo.
Poi c’è la questione dei settori coperti dai mercati del carbonio globali. Il grosso sono i settori industriali ed energetici, ma i carbon market si stanno espandendo anche al traffico aereo, a quello marittimo, e ai rifiuti.
Il quadro non è completamente positivo, tuttavia. I mercati del carbonio globali si stanno diffondendo e hanno segnato un nuovo record di risorse raccolte, ma il prezzo del carbonio e i suoi ambiti di applicazione sono ancora “troppo bassi per centrare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi”, sottolinea il rapporto. Oggi soltanto l’1% delle emissioni è regolato da un prezzo del carbonio su livelli compatibili con il Paris Agreement.