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Manso: le strategie della BayWa r.e. nella corsa alla transizione energetica

Anche in Italia la multinazionale energetica presenta un piano di sviluppo con una particolare sensibilità alle esigenze delle aziende. I suoi segreti? Investimenti sull’innovazione tecnologica, pianificazione degli approvvigionamenti, utilizzo dei PPA e visione per l’idrogeno verde. L'intervista a Francesca Manso, Managing Director di BayWa r.e. Power Solutions Srl

BayWa r.e.

di Mauro Spagnolo

(Rinnovabili.it) – La BayWa r.e. fattura nel mondo 3,6 miliardi di €, ha sedi in 29 Paesi fornendo soluzioni energetiche end-to-end, ed è un produttore di energia indipendente attraverso un’attività di trading in grande espansione. Ad oggi ha portato in rete più di 4,5 GW di energia rinnovabile gestendo oltre 10 GW di impianti. In Italia è rappresentata dalla BayWa r.e. Power Solutions Srl la cui Managing Director è Francesca Manso. L’abbiamo incontrata a Key Energy.

Dott.ssa Manso, BayWa r.e. ha chiuso il 2021 con un significativo balzo in avanti degli utili e iniziato un 2022 all’insegna della crescita. E tutto questo nonostante l’attuale volatilità del mercato afflitto da scarse risorse e interruzioni delle catene di approvvigionamento. Qual è la ricetta vincente dietro queste performance?

Il fattore che per noi si è dimostrato basilare è stato quello di impostare un’intensa attività, ancor prima di quest’anno, con i nostri clienti multinazionali commerciali ed industriali. Avendo fatto un percorso insieme a queste aziende siamo riusciti a programmare, in maniera anticipata, le attività da realizzare quest’anno cercando di discutere con loro strategie ed obiettivi comuni. Così facendo siamo riusciti a prevedere le risorse materiali necessarie a poter realizzare integralmente le nostre attività ed è questo che ci ha permesso di essere performanti e soprattutto di poter soddisfare i clienti e di raggiungere i nostri obiettivi.

Il mercato degli accordi di acquisto di energia a lungo termine (PPA – Power Purchase Agreement) è cresciuto notevolmente in questi anni, ma gli effetti del caro gas in Europa si stanno facendo sentire indirettamente anche sui prezzi dei PPA. Crede che possa ritenersi ancora uno strumento conveniente per chi acquista? Quanto contano i Corporate PPA nella vostra strategia di business?

I Corporate PPA rappresentano una parte importante della nostra strategia. Noi siamo costruttori e proponiamo ai nostri clienti impianti o comunque soluzioni energetiche chiavi in mano, e i Corporate PPA vanno a completare il nostro portfolio prodotti. Si tratta quindi di un prodotto finanziario che proponiamo frequentemente e nel quale crediamo davvero molto. Debbo dire che i PPA in passato erano visti più a livello di utility scale, ma attualmente c’è stata una evoluzione: le industrie hanno capito che si tratta di una soluzione non solo a breve termine ma anche, e direi specialmente, a lungo. È una opportunità che permette di focalizzare gli investimenti delle aziende direttamente sul proprio core business, evitando loro di investire in impianti e soluzioni energetiche, e consentendo l’acquisto dell’energia, così come in passato veniva fatto, nelle forme tradizionali. In questo caso, poi, la fornitura riguarda energia green e permette di fissare precedentemente il prezzo del kW a sostegno delle strategie sostenibili dell’azienda.

Tra gli obiettivi 2022 presentati dalla BayWa r.e. c’è un’attenzione maggiore alle tecnologie innovative, tra cui l’idrogeno verde e lo stoccaggio di energia. Tutto ciò anche per il mercato italiano?

L’idrogeno verde è una delle tecnologie in cui crediamo di più e che stiamo intensamente sviluppando. Questo sviluppo parte principalmente dalla casa madre, dove si sta analizzando sia dal punto di vista tecnologico che da quello della tendenza di mercato a livello globale. Una considerazione interessante è che all’inizio si pensava all’idrogeno verde più come una tecnologia a larga scala, e quindi non calata direttamente nel nostro mondo, che è quello industriale e commerciale, o almeno si pensava che sarebbe arrivata dopo molto tempo. In realtà abbiamo già iniziato a parlare di idrogeno verde come soluzione a livello industriale. Questa è un’opportunità importante per le aziende in quanto comporta che non debbono necessariamente scegliere la tecnologia del solare, a volte resa complessa per motivi logistici o di spazio, o dell’eolico, che a livello corporate è da escludere, ma che esiste anche la possibilità di differenziare le scelte tecnologiche che ci conducono alla sostenibilità energetica.

Sta aumentando l’interesse per l’agrivoltaico e BayWa r.e. è una delle prime aziende in Europa ad aver sperimentato soluzioni innovative in questo campo. Che progetti ha l’azienda in questo settore e quali crede possano essere le possibilità di crescita in Italia?

L’agrivoltaico è sicuramente una tecnologia importante e fondamentale perché va ad evitare i contrasti che ci sono stati rispetto ai terreni agricoli. Dal punto di vista normativo, però, debbo constatare che non è stata una soluzione particolarmente agevolata, nel senso che comunque le regolamentazioni di questa tecnologia sono arrivate tardi o poco chiare…

Ma nel PNRR l’agrivoltaico è fortemente sostenuto…

Sì, ma c’è stata poca chiarezza su alcuni aspetti normativi, aspetti che hanno portato a lungaggini nella realizzazione degli impianti. In ogni caso si tratta di una soluzione per noi strategica e sulla quale stiamo lavorando, anche se ancora non è completamente matura in quanto, come spesso capita in Italia, le innovazioni hanno bisogno di tempi lunghi per affermarsi.  

Insomma, dal punto di vista tecnologico la BayWa r.e. è pronta, ma bisogna capire come reagiranno gli Enti locali a questa nuova soluzione.