Fondazione Symbola ha presentato il Rapporto “L’Italia di 10 selfie – Un’economia a misura d’uomo per affrontare il futuro”. Una rassegna di quello che l’Italia è capace di fare quando «fa l’Italia». Campione di sostenibilità e innovazione, il nostro Paese può essere il traino per arrivare a un’economia più civile e gentile
di Isabella Ceccarini
(Rinnovabili.it) – Leggere il Rapporto L’Italia di 10 selfie – Un’economia a misura d’uomo per affrontare il futuro apre il cuore alla speranza.
Una sensazione evidente già nel colore della copertina: Very Peri, una particolare sfumatura di blu tendente al viola con una punta di rosso, creato da Pantone Color Institute per il 2022. La rappresentazione visiva di fiducia e vivacità all’uscita di un tunnel.
In Italia ci sono anche tante cose che non vanno. Ma come ama ripetere Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola, «non c’è nulla di sbagliato in Italia che non possa essere corretto con quanto di giusto c’è in Italia».
La Fondazione Symbola ha curato L’Italia di 10 selfie in collaborazione con Unioncamere e Assocamerestero, l’associazione delle Camere di Commercio italiane all’estero.
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero della Transizione Ecologica hanno patrocinato la ricerca.
Comunicazione immediata e veloce
Molto significativa la sede della presentazione de L’Italia di 10 selfie: la Sala Conferenze Internazionali della Farnesina alla presenza di numerosi ambasciatori accreditati in Italia e in collegamento con le ambasciate italiane nel mondo.
Perché l’economia si nutre anche di relazioni e di collaborazioni: conoscersi è imparare dagli altri, ma anche scambiarsi saperi.
Il selfie citato nel titolo della ricerca di Symbola rappresenta la comunicazione immediata, agile e velocemente trasmissibile. Il modo giusto per mostrare al mondo gli aspetti migliori dell’Italia: quelli che proprio molti italiani per primi non conoscono.
Nell’Italia in 10 selfie i punti di forza dell’Italia
Crisi climatica, pandemia, guerre e disuguaglianze sembrano togliere speranza nel futuro. Il messaggio dell’Italia in 10 selfie va esattamente nella direzione opposta: quando il gioco si fa duro, i migliori cominciano a giocare e magari vincono pure la partita.
Le sfide si vincono insieme: un’Europa forte e coesa può affrontare le crisi del presente grazie a coesione, transizione verde e innovazione. L’Italia, nel profilo che emerge da questo ritratto in 10 selfie, può avere un ruolo trainante verso un’economia più civile e gentile, che non lasci indietro nessuno, com’è scritto nel Manifesto di Assisi.
È questo il racconto dei dieci selfie che colgono i punti di forza, sconosciuti o sottovalutati, di un’Italia che invece è ai vertici della sostenibilità e dell’innovazione, e che in Europa è sul podio dell’economia circolare con numeri che ci invidiano nientemeno che Paesi come la Germania.
Il nostro 79,4% è il più alto tasso di riciclo sul totale dei rifiuti speciali e urbani. Non solo numeri da primato, ma una realtà che si traduce in una «riduzione annuale di emissioni pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate equivalenti di CO2».
Per non parlare del tasso di circolarità (ovvero il rapporto tra materie seconde da riciclo e totale delle materie – prime e seconde – impiegate) del 50%.
Essere sostenibili conviene
È tanto, dirà qualcuno, e invece no, c’è di più. Quanti di noi sanno che con un punteggio di 268 su 300 siamo primi in Europa per indice di efficienza nell’impiego delle risorse? Risultati che dipendono anche dagli investimenti green: un terzo delle imprese manifatturiere italiane ha fatto investimenti green negli ultimi cinque anni, e in media hanno fatturato di più, esportato di più e generato più occupazione.
L’Italia di 10 selfie conferma che essere sostenibili conviene, anzi è proprio un affare.
Emblematico il caso di Enel e della sua controllata Green Power: il più grande operatore privato mondiale nelle energie rinnovabili provenienti da impianti eolici, solari, geotermici e idroelettrici localizzati in tutto il mondo.
Bellezza e creatività
Parliamo di bellezza, antica e moderna. L’Italia è il primo Paese al mondo per numero di siti Unesco patrimonio dell’umanità, il primo in Europa per numero di imprese di design e la Galleria degli Uffizi di Firenze è stata segnalata nel 2021 come il miglior museo al mondo.
Una sorpresa arriva sicuramente dalle tecnologie aerospaziali dove abbiamo una posizione di primissimo piano. È in costruzione un sistema di osservazione satellitare della Terra – unico al mondo – con cui monitorare la gestione delle risorse naturali e gestire i rischi naturali e antropici, come l’erosione delle coste e il loro inquinamento.
Ci piace vincere facile? Il selfie n. 6 relativo all’agroalimentare ci vede primi assoluti. In realtà è un primato conquistato grazie all’impegno dei produttori che hanno puntato su qualità e sostenibilità.
L’export ha raggiunto quasi 52 miliardi di euro nel 2021, in quasi dieci anni l’uso di fitosanitari è calato del 32%.
La meccanica italiana è seconda in Europa e quarta al mondo per export di macchine utensili, e anche in questo settore gli investimenti green non sono mancati: ci ha creduto il 40,1% del comparto.
Dalle piastrelle agli occhiali, sempre al top
Primo premio per l’export delle piastrelle in ceramica. Per dare un’idea della dimensione del settore, nel 2020 sono stati venduti 391 milioni di mq di piastrelle: circa 3 volte la superficie di Parigi.
Un comparto inquinante? No: riutilizza il 100% delle acque reflue e degli scarti di produzione, tanto da essere considerato un esempio di economia circolare in Italia e nel mondo.
Perché l’Italia è uno dei Paesi leader nel campo del legno-arredo? Per la qualità e la sostenibilità dei suoi prodotti: ben 605 certificazioni FSC per l’arredamento indoor, il 93% dei pannelli truciolari è realizzato con il 100% di legno riciclato, l’energia del 60% delle aziende proviene da fonti rinnovabili.
L’ultimo selfie, ma di altrettanto valore, è quello degli occhiali che vede l’Italia al secondo posto al mondo per valore dell’export, ma al primo per la produzione di occhiali e montature nella fascia alta di prodotto. Un riconoscimento alle 848 imprese in cui lavorano più di 18mila addetti.
Expo 2030 Roma, una grande sfida
Lavinia Biagiotti Cigna ha concluso l’evento in qualità di vicepresidente del Comitato promotore di Expo 2030 Roma.
Figlia (sua madre era l’indimenticabile Laura Biagiotti, grande signora e grande innovatrice) e nipote di imprenditrici, e imprenditrice a sua volta nell’azienda di famiglia, Lavinia Biagiotti Cigna ha raccontato con un entusiasmo contagioso i progetti per Expo 2030 Roma, centrata sul tema “Persone e Territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione”.
Un’occasione unica per reinventare la città attraverso la sostenibilità secondo un modello interconnesso e inclusivo: partire dalla Città Eterna per costruire un nuovo modello urbano e sociale.
Una bella sfida, non c’è che dire. Ma come dimostra L’Italia in 10 selfie tutto è possibile, bisogna crederci fino in fondo.