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Ispezioni Arera e Fiamme gialle, recuperati 14 milioni di euro nel 2020

ispezioni arera
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di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – Recuperati 14 milioni di euro nel 2020. Questo il risultato delle ispezioni in loco dell’Arera (l’Authority di energia, acqua, rifiuti) portate avanti con il supporto del Nucleo speciale beni e servizi della Guardia di Finanza; ispezioni che non sono state ostacolate neanche dall’emergenza Covid-19, e che hanno anche prodotto 9 milioni in sanzioni. Le cifre più significative – viene spiegato dall’Arera – sono legate ai recuperi di conguagli a favore di clienti finali per errate fatturazioni. Priorità è stata anche data ai controlli documentali, consentendo di estendere le verifiche ad una vasta platea di soggetti regolati, allargando gli strumenti di intervento per assicurare il rispetto della regolazione.

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L’attività ispettiva viene confermata anche per il 2021, anche se la programmazione dei sopralluoghi si manterrà flessibile, in funzione dell’evolversi della situazione epidemiologica. Saranno ancora assicurate le verifiche con sopralluogo in materia di sicurezza gas, alla luce della loro natura di prestazioni essenziali per l’utenza, e rafforzati ulteriormente i controlli documentali. In particolare, i controlli 2021 avranno un focus sull’unbundling contabile e su un campione di imprese di vendita, con l’obiettivo di un rafforzamento di condizioni effettivamente efficienti e concorrenziali nel settore a fronte della progressiva rimozione del servizio di maggior tutela.

Nel dettaglio, nel 2020 si sono confermate alcune situazioni critiche in materia di sicurezza gas: sono infatti aumentati i casi di mancate o insufficienti odorizzazioni della rete e quelli in cui i presidii di Pronto Intervento gas si sono rivelati non adeguati. Riscontrate anche violazioni delle norme sugli incentivi per i recuperi di sicurezza nelle tre imprese ispezionate, con una decurtazione dei premi per circa 750mila euro. In materia di gestione in equilibrio della rete gas, le ispezioni hanno permesso di rintracciare le cause degli scostamenti fra il gas immesso in rete e quello prelevato presso tutti i city gate italiani, fornendo utili indicazioni per la revisione in corso della regolazione. Nel settore idrico sono state riscontrate significative irregolarità nelle tariffe applicate da gestori di piccole dimensioni, con recuperi medi in bolletta pari a circa 80 euro a utente servito, contro una media per gli anni precedenti pari a 27 euro a utente.

L’importo totale delle tariffe risultate non corrette, a partire dal 2014, dopo le verifiche ispettive e oggetto di sanzione, è di circa 77 milioni di euro. Il totale dei recuperi relativi all’accertamento di costi non corretti nel calcolo delle tariffe da parte di gestori di medie o grandi dimensioni, sempre dal 2014 invece è di circa 170 milioni di euro, con recuperi medi in bolletta pari a 22 euro a utente, per una percentuale di utenza controllata del 40% circa rispetto a quella interessata da approvazioni tariffarie.

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I controlli documentali hanno riguardato, tra l’altro, la correttezza degli sconti in bolletta per circa 800 imprese energivore, mentre una ricognizione su tutte le 900 imprese di vendita a clienti finali di elettricità e gas iscritte all’Anagrafica dell’Autorità ha consentito di raccogliere informazioni utili anche per la definizione dei prossimi interventi di enforcement. È proseguita inoltre l’attività di analisi dei piani di emergenza delle imprese di distribuzione elettriche, acquisiti nel corso di precedenti verifiche ispettive.

Non sono mancate, a supporto delle imprese, anche iniziative di divulgazione e informazione da parte dell’Autorità, attraverso seminari e focus group via web, finalizzate ad illustrare ex ante le modalità applicative dei nuovi provvedimenti e quindi a favorirne la corretta implementazione. Per quanto riguarda il programma 2021, tra i nuovi controlli documentali – deliberati prevedendo il coinvolgimento della Guardia di Finanza sulla base del vigente protocollo d’intesa – ci saranno quelli avviati nell’ambito dell’istruttoria finalizzata al riconoscimento dei costi sostenuti da Sogin fino al 31 dicembre 2020 per il Deposito Nazionale e il Parco Tecnologico (DN-PT), costi che riguardano, fino a questo momento, le spese per la definizione e la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) e per la progettazione preliminare delle strutture.

Sarà avviato anche un nuovo programma pluriennale di controlli documentali, eventualmente seguiti da verifiche ispettive, nei confronti di imprese di distribuzione/trasporto di gas e di energia elettrica in materia di separazione contabile e di investimenti dichiarati dalle imprese. Proseguiranno, inoltre, i controlli sulle agevolazioni a carico del sistema elettrico a favore delle imprese energivore.

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