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IREX Index: boom delle rinnovabili nella Borsa italiana

IREX Index:
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L’IREX Index di Althesys oltre quota 21.000 punti

(Rinnovabili.it) – Tempo di volate per le energie rinnovabili quotate sulla Borsa italiana. A rivelarlo è l’IREx Index di Althesy che quest’anno segna un nuovo massimo storico. L’indice è stato creato per monitorare i titoli azionari emessi da aziende a piccola e media capitalizzazione (le cosiddette small-mid cap) nel settore dell’energia pulita. Lanciato nell’ormai lontano 2008, da ben 13 anni costituisce il benchmark di riferimento per il comparto nei confini nazionali. Oggi comprende 14 titoli, con una capitalizzazione di 3.690 milioni di euro e attraverso il suo andamento fornisce una fotografia veritiera del trend italiano.

Quello che emerge è un periodo di crescita risoluta. “Sta aumentando l’interesse degli investitori per i titoli delle energie rinnovabili e della smart energy”, afferma Alessandro Marangoni, economista di Althesys, spiegando come l’IREX Index abbia superato per la prima volta quota 21.000 punti.

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Il paniere di Borsa mostra una vera e propria ricorsa, con una crescita tra giugno e agosto superiore  ai principali benchmark. Per la precisione l’Indice si è mantenuto in rialzo per tutta la prima metà dell’anno, con un buon più 12,8% da gennaio a settembre 2021. Ma il vero picco è stato toccato a luglio e agosto con un più 24% che ha staccato nettamente sia il FTSE All Share che il FTSE Italia Energia (dedicato al segmento Oil&Gas).

All’origine del boom, spiega Althesys, vi è il nuovo sforzo politico nazionale e internazionale per accelerare la transizione energetica e rendere verdi i piani di ripresa.  Fattori che assieme alla progressiva maturità delle tecnologie rinnovabili sta aumentando l’interesse degli investitori. “Nonostante la difficile situazione congiunturale – ha aggiunto Marangoni – le società dell’IREX nel 2020 hanno continuato ad investire, come mostrano i dati del nostro Annual Report: 20 operazioni per circa 480 MW nel 2020. Oggi, sulla scia degli obiettivi climatici nella UE e delle opportunità del capitolo green del Recovery Fund, non sorprende che la finanza guardi a questo settore, dove eolico e fotovoltaico sono ormai maturi e profittevoli, mentre nuove tecnologie come batterie, mobilità e idrogeno offrono grandi prospettive di sviluppo”.

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