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Riforma del patto di stabilità, Berlino dice no alle agevolazioni per gli investimenti verdi

A fine dicembre Draghi e Macron avevano proposto di scorporare gli investimenti verdi (e altri di interesse strategico) dalle strette maglie del patto di stabilità, in vista della prossima ridiscussione delle regole fiscali comunitarie. Ieri il no, secco, della Germania: “impossibile”, si aprirebbe “un vaso di Pandora”

L’asse franco-italiano voleva una golden rule per gli investimenti verdi e strategici
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L’asse franco-italiano voleva una golden rule per gli investimenti verdi e strategici

(Rinnovabili.it) – La Germania sbatte la porta in faccia a Draghi e Macron. Dalle colonne del Financial Times, lo scorso dicembre, Italia e Francia avevano proposto di scorporare gli investimenti verdi (e altri di interesse strategico) dalle strette maglie del patto di stabilità. L’idea è applicare una golden rule che garantisca “più spazio di manovra e di margini di spesa sufficienti per prepararci al futuro e per garantire la nostra piena sovranità”. Un’ipotesi rispetto alla quale il governo tedesco ieri si è detto “molto scettico”.

Un no in differita, quello che arriva da Berlino sugli investimenti verdi. La Francia, infatti, a suo tempo aveva fatto sapere che la proposta nata sull’asse franco-italiano era stata condivisa con la Germania e altri partner europei. Ma il consigliere del neo cancelliere Olaf Scholz, Jörg Kukies, è stato piuttosto tranchant: “E’ impossibile trovare un accordo sul privilegiare alcune spese su altre”, perché farlo aprirebbe il vaso di Pandora. Il rigorismo tedesco non sembra muoversi di un millimetro, nonostante l’esperimento – che Draghi e Macron avevano definito “coraggioso” – della risposta coordinata alla crisi economica nata con la pandemia.

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Sullo sfondo, la gigantesca e cruciale partita della riforma del patto di stabilità, al centro dell’agenda del semestre di presidenza francese e di cui si inizierà a discutere ufficialmente in estate. Ma la Germania e altri paesi orientati a conservare le attuali regole fiscali hanno già iniziato a scavare trincee. Il governo tedesco è disposto a concedere alcune “flessibilità”, ha fatto sapere Kukies, ma senza stravolgere la struttura fondamentale del patto.

La proposta di Draghi e Macron sugli investimenti verdi e strategici consentirebbe di usare in modo più consistente la spesa pubblica per rafforzare la ripresa. Sull’altro piatto della bilancia, per evitare un boom del debito, Roma e Parigi mettono riforme strutturali “ragionevoli”, per evitare macellerie sociali alla greca. “Così come non abbiamo permesso che le regole ostacolassero la nostra risposta alla pandemia, allo stesso modo non dovranno impedirci di intraprendere tutti gli investimenti necessari”, scrivevano sul quotidiano finanziario.