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L’Europa batte un colpo sugli investimenti sostenibili. Ma vuole ancora il gas

Tassonomia verde UE: l’est Europa punta i piedi sul gas investimenti sostenibili
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La tassonomia verde è il provvedimento che definisce gli investimenti sostenibili

(Rinnovabili.it) – Resiste anche alle ultime spallate la tassonomia verde europea. Il 27 settembre il provvedimento sugli investimenti sostenibili ha ricevuto l’ok dalle commissioni Ambiente e Affari economici dell’Europarlamento. Approderà in aula con la prossima plenaria e metterà il primo mattoncino della nuova politica di Bruxelles per i finanziamenti alle grandi opere energetiche, tassello fondamentale per la transizione energetica. In attesa che si sblocchi la partita del gas.

Alla seduta di lunedì scorso i deputati hanno respinto 3 mozioni che volevano far naufragare il provvedimento. Era l’ultimo passaggio che avrebbe potuto diluire l’ambizione della tassonomia verde. Adesso il testo che regola gli investimenti sostenibili, dopo aver ricevuto un ok abbastanza scontato anche dall’aula di Strasburgo, arriverà sul tavolo del Consiglio che potrà solo decidere di accettare o respingere in blocco.

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È una mezza vittoria per chi cercava di impostare la transizione energetica del continente su binari che si allontanino in fretta dalle fonti fossili. Mezza perché il testo della tassonomia verde è arrivato monco al traguardo: per evitare altri ritardi, la Commissione ha stralciato (per ora) i due punti più controversi, il ruolo del gas e del nucleare. Restano però i limiti di emissioni di CO2 per molti settori tra cui auto e cemento.   

“Accolgo con favore il voto delle commissioni Ambiente ed Economia sull’obiezione al 1° atto delegato sul clima” della tassonomia verde UE, scrive su Twitter il presidente della commissione Ambiente Pascal Canfin. “Questo voto apre la strada all’adozione di questo atto delegato da parte del Parlamento europeo alla prossima plenaria” ed è “un passo importante per accelerare il finanziamento della transizione verde e per rafforzare la leadership dell’UE come standard per la finanza verde”.

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Resta però l’opposizione di gran parte della società civile, a partire da quelle realtà che avevano partecipato al processo di costruzione della tassonomia verde ingaggiando le istituzioni europee. Dopo i ritardi e le marce indietro sul nucleare e soprattutto sul gas, realtà come WWF e T&E avevano lasciato il tavolo negoziale. L’appello adesso è a non dare carta bianca al gas. Una delle ipotesi allo studio, ventilata anche dallo stesso Canfin, è di strappare l’ok del Consiglio inserendo il gas in un elenco “transitorio”, parte della tassonomia verde ma con una scadenza.

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