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Investimenti nelle fossili, le banche europee non perdono il vizio

Un dossier di ShareAction analizza i flussi dai 25 maggiori istituti di credito del continente verso 50 compagnie energetiche che hanno piani di espansione dell’estrazione di gas e petrolio. Nel 2021 sono arrivati 55 miliardi di dollari, anche se quasi tutte le banche si sono impegnate in sede Onu nella decarbonizzazione

Investimenti nelle fossili: dalle banche europee solo promesse infrante
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In 5 anni sono oltre 400 mld gli investimenti nelle fossili

(Rinnovabili.it) – Le banche europee non mollano la presa sulle fossili. Nel 2021, 25 dei maggiori istituti di credito del continente hanno regalato una pioggia di 55 miliardi di dollari a compagnie energetiche che pianificano di espandere la produzione di gas e petrolio. Colossi come HSBC, Barclays o BNP Paribas sono ancora lanciatissimi con gli investimenti nelle fossili anche se molti di loro (24 su 25) hanno sottoscritto l’impegno della coalizione a guida Onu Net-Zero Banking Alliance a disinvestire da carbone, petrolio e gas.

L’IEA, l’Agenzia internazionale per l’energia, ha stimato lo scorso maggio che non ci possono essere investimenti in nuovi giacimenti di petrolio e gas per garantire che il mondo abbia ancora almeno il 50% di possibilità di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. “Eppure, le banche continuano a violare questo consiglio”, accusa la ong ShareAction nel dossier dove ha studiato i volumi di finanziamento forniti da 25 delle più grandi banche europee a 50 aziende con grandi piani di espansione di petrolio e gas, tra cui Exxon Mobil, Saudi Aramco, Shell e BP.

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A prima vista, i numeri degli investimenti nelle fossili potrebbero sembrare incoraggianti. Nel 2020, infatti, queste banche avevano garantito linee di credito per 106 miliardi di dollari. C’è un dimezzamento, è vero: ma basta guardare pochi anni indietro per accorgersi che il trend è invece piuttosto costante. Nel 2019 gli investimenti nelle fossili erano stati 83 mld, mentre nel 2018 erano arrivati a 49 e nel 2017 a 50 miliardi. In tutto, dal 2016 all’anno scorso, cioè all’indomani dell’accordo di Parigi sul clima, i 25 maggiori istituti europei hanno sborsato oltre 400 miliardi di dollari.

Le 24 banche che fanno parte della coalizione Onu hanno fornito 33 miliardi di dollari alle compagnie energetiche da quando hanno aderito all’alleanza l’anno scorso, con oltre la metà di questo importo (19 miliardi di dollari) proveniente da quattro dei membri fondatori e cioè HSBC, Barclays, BNP Paribas e Deutsche Bank. Due gli istituti italiani presenti nel dossier di ShareAction: Unicredit con 13,5 mld in 5 anni e Intesa Sanpaolo con 11,8 mld.

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