La Banca è stata ammessa all'European clean hydrogen alliance. Obiettivo è creare le basi per la diffusione delle tecnologie legate alla produzione di idrogeno da fonti rinnovabili o a bassa emissione di carbonio entro il 2030
di Tommaso Tetro
(Rinnovabili.it) – Intesa Sanpaolo è in prima linea nell’idrogeno pulito. E’ la prima banca italiana e una delle prime sei in Europa a essere ammessa alla European clean hydrogen alliance della Commissione Europea. L’Alleanza per l’idrogeno pulito punta a creare le basi per la diffusione delle tecnologie legate alla produzione di idrogeno da fonti rinnovabili o a bassa emissione di carbonio entro il 2030.
“L’idrogeno è un gas rispettoso del clima perché non contiene carbonio e, se utilizzato per produrre energia, non emette CO2 – viene spiegato – l’idrogeno è anche un vettore energetico, perché può essere utilizzato per immagazzinare l’energia prodotta da fonti rinnovabili non programmabili e intermittenti come sole e vento, per poi essere riconvertito in energia quando necessario, oppure utilizzato come materia prima in diversi processi chimici per l’industria e l’agricoltura, o ancora per l’alimentazione di trasporti pesanti, in futuro anche nell’aviazione”.
In questo modo, e anche grazie a questo tipo di contributo, l’Unione europea intende assumere la leadership globale del settore. L’obiettivo è riuscire a mantenere l’impegno per il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050, come previsto dal Green deal europeo.
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“L’idrogeno pulito offre inoltre una soluzione pratica per decarbonizzare i processi industriali e i settori economici in cui la riduzione delle emissioni è sia urgente che difficile da ottenere – rileva Intesa Sanpaolo – attualmente l’impiego dell’idrogeno è frenato dagli alti costi legati alla produzione, ma le economie di scala che deriveranno dall’industrializzazione dei processi e le economie di apprendimento collegate ai volumi di produzione cumulata promettono un break-even già nel 2030. Solitamente i cicli di investimento nel settore dell’energia e delle relative infrastrutture hanno una durata superiore ai 25 anni, ma grazie all’Alleanza verranno identificate le migliori opzioni su cui investire e sarà possibile un abbattimento significativo dei tempi”.
Si punta a obiettivi concreti: la produzione e la commercializzazione di idrogeno pulito entro il 2030. Per farlo l’Europa stima investimenti necessari per circa 430 miliardi di euro. “L’idrogeno pulito è la chiave per accelerare la transizione energetica di molti settori produttivi e consentirà di applicare l’economia circolare a contesti oggi impensabili, con indubbi benefici ambientali e importanti ricadute sociali – afferma Mauro Micillo, capo della divisione Imi corporate & investment banking di Intesa Sanpaolo – la tecnologia va sviluppata, industrializzata e resa via via sempre più efficiente e conveniente. Siamo convinti di poter contribuire in modo rilevante ai tavoli di lavoro dell’Alleanza e consentire alle imprese europee di cogliere le opportunità di un settore in pieno sviluppo”.
In questo senso, Intesa Sanpaolo si è impegnata a facilitare l’accesso delle imprese al programma Ipcei, grazie al quale le imprese europee che presenteranno progetti legati alla produzione, allo stoccaggio, all’utilizzo e alla commercializzazione dell’idrogeno pulito potranno ricevere contributi a fondo perduto e finanziamenti sia dall’Ue sia dai governi nazionali, fino alla copertura complessiva del 100% dei costi.